Cda Aem, Grassani al posto
di Grignani. Utile 2020 a 2 milioni
Risultato di bilancio frutto soprattutto di apporti esterni, quali il dividendo di Lgh. Il 28 giugno il Cda della holding approverà il progetto di fusione in A2A; entro luglio diventerà effettivo con l'approvazione delle rispettive assemblee soci. Ma Galimberti frena l'entusiasmo sui dividendi: "Il 2021 è ancora un anno di pandemia, bisognerà essere cauti".
Massimo Siboni e Fiorella Lazzari sono stati confermati per il terzo mandato consecutivo rispettivamente presidente e membro del Cda di Aem “in virtù dell’assai positivo, proficuo e qualificato svolgimento della carica ricoperta nei due precedenti mandati societari”. Accanto a loro, quale rappresentante della minoranza, Fabio Grassani, in quota Lega, al posto di Luca Grignani (Fratelli d’Italia). Oggi pomeriggio presso la sede storica di Aem ormai vuota di viale Trento e Trieste si è svolta l’assemblea per l’approvazione del bilancio e il rinnovo delle cariche.
Merito dei due membri confermati, come si legge nel decreto firmato dal sindaco Galimberti, il risanamento di Aem, che ha portato a una “società solida e ha consentito di avviare ulteriori percorsi di evoluzione societaria”. Inoltre sono in atto ulteriori trasferimenti di servizi alla partecipata e questa fase richiede di essere “ulteriormente monitorata”.
Rinnovato anche il collegio sindacale, con Mario Poggio presidente, Paolo Stella Monfredini, Beatrice Bellini quali effettivi; Barbara Zanasi e Alberto Ori supplenti.
UTILE 2020 DI DUE MILIONI – Nel corso della doppia seduta assembleare di oggi (con i vecchi e nuovi amministratori e i rispettivi collegi sindacali) è stato approvato il bilancio della municipalizzata cremonese che chiude il 2020 con un utile di oltre 1,9 milioni, superando quello dello scorso anno, e pure in presenza di un forte calo di introiti in alcuni settori, primo fra tutti i parcheggi, crollati nell’anno della pandemia, da 1,5 milioni a 900mila euro di incassi. Il buon risultato, ha detto Siboni, è dovuto a partite esterne tra cui gli utili di Lgh. “Uno degli elementi fondamentali da sottolineare è che dopo un paio di anni, la produzione finanziaria netta è in positivo; oggi abbiamo quasi 50 dipendenti, al termine del 2020 eravamo in 37.
“Tutti gli indici di bilancio che indicano lo stato di salute dell’azienda stanno migliorando e continuano a migliorare. Obiettivo nel 2021 migliorare i servizi e chiudere determinate operazioni”, ha aggiunto Siboni.
I prossimi passi della fusione Lgh A2A prevedono per il 28 giugno l’approvazione del progetto da parte del cda di Lgh, a qualche giorno di distanza dall’analogo passaggio in A2A. Quindi le rispettive assemblee approveranno la fusione entro luglio.
A Cremona, come noto, rimarrà la sede di Linea Green, “che si occuperà prevalentemente di Cremona 20/30. Per noi vorrà dire un aumento dei dividendi rispetto a quanto Lgh ci ha dato fino adesso.
Considerando la patrimonializzazione di A2A – ha aggiunto il presidente – lo 0,85% che spetta ad Aem varrà dai 45 ai 50 milioni di euro (Lgh oggi ne vale circa 30).
“Aem è un’azienda solida – ha aggiunto il sindaco Galimberti – dal punto di partenza in cui eravamo, oggi abbiamo un’azienda che produce servizi e dotata di un organigramma in grado di gestirli. Ma bisogna essere cauti anche rispetto ai dividendi. Il 2021 è ancora un anno di pandemia, deve esserci massima cautela nella gestione dei bilanci di Aem e del Comune perchè viviamo ancora un momento straordinario”.
Un accenno, infine, all’importanza del lavoro che la ricerca tecnologica di Linea Green potrà svolgere per risolvere uno dei problemi cronici di Cremona, l’inquinamento atmosferico: “Questa società rappresenta un investimento sull’ambiente. Si occuperà di transizione energetica e di temi ambientali, in particolare di smart agricolture: lo vorrei sottolineare, se avete visto anche alcune analisi dell’aria, capite che l’innovazione in tema di allevamenti è argomento che tutto il mondo della zootecnia ha davanti e Linea Green dovrà portare avanti, insieme alle università, questo lavoro di innovazione tecnologica nell’ottica della sostenibilità di quel settore”.
Giuliana Biagi