Radicali e Lega: obiettivo 500mila
firme per i referendum sulla giustizia
Tandem inedito tra le due formazioni politiche. Nuova anche la sede della Lega, ora in un elegante condominio in viale Trento e Trieste
Radicali e Lega hanno presentato congiuntamente la raccolta firme (già iniziata oggi a foro Boario) per i referendum sulla giustizia: 6 quesiti che vanno dalla riforma del Csm alla separazione delle carriere per i magistrati, fino all’abolizione del decreto Severino sulla decadenza dei sindaci e amministratori locali condannati anche in via non definitiva.
La novità sta innanzitutto nel debutto, in occasione della conferenza stampa, della nuova sede della Lega: abbandonata quella di via Araldi Erizzo, che tanti problemi aveva dato per via dei continui vandalismi subiti, ora si trova, defilata e senza insegne, nel grande condominio d’angolo tra viale Trento e Trieste e via Palestro.
Altro motivo inedito, la presenza dei Radicali Sergio Ravelli e Gino Ruggeri a fianco di Filippo Bongiovanni, Simone Bossi, Fabio Grassani, Silvana Comaroli, Luca Moggi, Mirko Poli e Simona Sommi. Perchè lo spiega lo stesso Ravelli: “L’accordo politico Radicali – Lega è pieno. Finalmente avremo una forza politica forte in parlamento che potrà difenderci da leggi e leggine truffa e da controriforme come quella sulla responsabilità civile dei magistrati”.
La raccolta firme è già iniziata questa mattina e continuerà per tutta estate: periodo non ottimale a detta di tutti, ma necessraio per starci dentro coi tempi.
“La magistratura non ha nessuna intenzione di autoriformarsi – ha aggiunto Ravelli – ci auguriamo che raggiungere le 500mila firme necessarie per indire i referendum possa indurre il parlamento a legiferare. Siamo convinti che la presenza forte della Lega Parlamento possa aiutare a far rispettare la volontà popolare. Dopo il caso Palamara siamo in una fase di caduta di credibilità massima della magistratura. Il referendum non è uno strumento ideologico, non è di destra o di sinistra, ma è il modo per far esprimere direttamente i cittadini”.