Cronaca

"Il virus è una bufala". Indagato
per istigazione a disobbedire

Per Cremona è il primo caso di contestazione dell’articolo 415 del codice penale: istigazione a disobbedire alle leggi. Un reato punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. La procura ha chiuso le indagini nei confronti di Daniele Disingrini, 66 anni, cremonese, accusato di aver scritto sulle pagine di facebook frasi che “incitavano a non utilizzare le mascherine anti Covid, definendole ‘causa di lento e inesorabile suicidio'”, e frasi che definivano “falsi i numeri dei decessi da Covid, che descrivevano i metodi diagnostici della malattia come ‘grosse bufale’ create da una ‘macchina che prende in giro tutti gli italiani’, e frasi con cui l’indagato aveva dichiarato di “circolare senza i dispositivi di protezione sanitaria, rafforzate dalla pubblicazione della copia del relativo verbale di sanzione amministrativa”. Per la procura, Disingrini, dall’aprile del 2020, avrebbe “istigato alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico in vigore a tutela della salute pubblica nel periodo di emergenza pandemica”.

Disingrini, oggi pensionato, ex dipendente delle Poste con tante passioni, come l’archeologia, la scrittura, la musica, il cinema (nella vita gli sarebbe piaciuto fare il regista), non ha problemi a definirsi no vax. “Anzi”, ha puntualizzato: “Sono il primo dei no vax cremonesi”. Per le accuse che la procura gli muove è sobbalzato. “Ci troviamo di fronte ad un caso più unico che raro”, ha commentato, “dove una persona viene portata in tribunale per aver espresso delle opinioni, fatto che è contemplato dalla nostra Costituzione.

Se mi accusano di aver commesso un delitto per aver scritto che le mascherine sono causa di un lento e inesorabile suicidio e che la malattia è una grossa bufala, allora tutti gli italiani potrebbero essere accusati di una nullità. Quello di non mettere le mascherine è stato un consiglio amorevole, un’opinione di una persona semplice come lo sono io. Ora nessuno potrà più esprimersi liberamente”. Secondo Disingrini, il Covid “è solo un’influenza più forte del normale che è stata caricata troppo da alcuni giornalisti. Il virus non esiste, non è mai stato isolato nulla”.

Disingrini si è detto in linea con le teorie enunciate dal premio Nobel 2008 per la Medicina, Luc Montagnier, scopritore del virus Hiv, salito sul carro degli antivaccinisti. “Siamo in un regime dittatoriale”, ha spiegato il cremonese, “nel quale i medici devono subire le imposizioni del Governo. Le leggi si rispettano quando sono leggi intelligenti, mentre in questo caso ci hanno dato delle imposizioni sbagliate. Sotto, ci sono degli interessi occulti, ovviamente anche economici”.

Le frasi incriminate, Disingrini le ha scritte su “Cremona Ancor”, gruppo social da lui stesso creato circa quattro anni fa. “E’ nato per gioco”, ha spiegato, “ed ora ha più di 1800 followers. L’ho creato per postare le bellezze degli angoli di Cremona, città che non è abbastanza valutata, nè da parte degli amministratori, nè da quella dei cittadini. Oggi Cremona è cambiata, la stanno smantellando”.

“Sì”, ha ammesso. “Sono un no vax. Non ne voglio sapere del Covid, del vaccino, che è solo brodaglia e che interferisce con il potere del corpo di debellare da solo le malattie, e non ne voglio sapere del green pass. Mi spiace solo perchè non posso andare al cinema. Le manifestazioni no vax? Io non ho partecipato, perchè penso che con una semplice frase si possa fare di più che suonare i piatti in una piazza. Ma fanno bene comunque a farle queste cose, è giusto che il popolo si ribelli”.

Sara Pizzorni

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