Cronaca

Ragazzi collettivo dopo il PreCop
"Azioni individuali non bastano"

Anche alcuni studenti del collettivo cremonese Il Megafono hanno partecipato al PreCop26 che si è tenuto a Milano da giovedi a domenica scorsi e che ha visto nelle prime giornate la presenza dell’attivista Greta Thunberg. Quattro giorni di cortei e tavoli di discussione (i camp) sui cambiamenti climatici, temi che si legano molto anche alla situazione cremonese. Accantonati per il momento i Fridays for Future in versione locale, soprattutto  a causa del passaggio all’università dei ragazzi delle superiori che vi avevano dato vita agli esordi del fenomeno Greta, i ragazzi del collettivo hanno preso parte alla manifestazione milanese recuperando quello slancio iniziale.

Una delle ragazze partecipanti, Bianca Pegorini, ha riassunto in questi termini l’esperienza del PreCop: “Abbiamo approfittato di questa occasione – spiega –  in primo luogo per incontrare altre realtà che come noi combattono la battaglia per le ingiustizie climatiche.
Ma è stato anche importante perchè ci ha permesso di mobilitarci rispetto ad una delle nostre battaglie. Da alcuni mesi a Cremona nessuno ha più organizzato azioni o mobiltazioni nonostante Cremona sia una delle città più inquinate d’Europa; ci sembrava incoerente non tentare di far sentire la nostra voce rispetto a questa situazione.
Come collettivo ci siamo resi conto che in questi mesi non avevamo avevamo i mezzi per contribuire a questa manifestazione e grazie all’esperienza milanese abbiamo capito che esiste una rete nazionale a cui possiamo affiancarci e grazie alla quale attivarci contro le politiche che stanno portando alla distruzione il nostro pianeta”

Il collettivo pone anche l’accento sul fatto che i comportamenti individuali non bastano a risolvere il problema: “Il tema del cambiamento climatico è stato affrontato spesso negli ultimi anni e questo ha portato molte persone a modificare le proprie abitudini. Ma queste azioni, per quanto nobili e corrette siano, non sono un’effettiva soluzione: crediamo che sia necessario mobilitarsi contro i grandi responsabili di questo disastro”.
Poca fiducia in questo senso viene espressa nei confronti del ministro alla transizione energetica Cingolani: “Non sarebbe scorretto definirlo ministro della falsa transizione ecologica”.
“Per noi questa esperienza è stata il punto di inizio di un nuovo percorso a Cremona, diverso da quello che si è cercato di impostare degli ultimi anni. Vogliamo impegnarci affinchè questo nuovo corso possa prendere piede nella nostra città e che le persone possano prendere coscienza di quella che è l’effettiva situazione”, conclude Bianca. gbiagi

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