Cronaca

World bee day, occhi puntati
sull'apicoltura urbana e terapeutica

Si celebra il 20 maggio il World bee day, giornata mondiale della api, molto sentita anche a Cremona, dove l’esperienza dell’apicoltura urbana sta prendendo sempre più piede. “Noi cerchiamo di festeggiare le api tutto l’anno, con le nostre attività e una grande attenzione agli insetti impollinatori, davvero fondamentali per l’ambiente” sottolinea Daniele Biazzi, presidente dell’associazione Città Rurale e coordinatore di Cremona Urban Bees. “Attraverso l’apicoltura urbana gestiamo apiari situati in città, con l’aiuto di volontari. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini e l’opinione pubblica alla tutela della biodiversità”.

Tante le iniziative dell’associazione, soprattutto di stampo sociale, come l’istituzione, da circa un anno, di un apiario negli spazi dell’orto bio-psico-sociale di via Belgiardino, affidato alle cure di esperti apicoltori, volontari e pazienti del Centro psico-sociale. Un’esperienza importante, che coinvolge alcuni ragazzi con disturbo dello spettro autistico, in quali che partecipano ai laboratori del progetto “Zero30”, nato dalla collaborazione tra Asst e Fondazione Sospiro.

Una sfida per i ragazzi, che, come spiega Emanuela Ghinaglia, psichiatra del Centro imparano così “a osservare con pazienza, controllare i propri movimenti, adattarsi ai cambiamenti delle stagioni e alle imprevedibili traiettorie di volo delle api”.

L’associazione gestisce altri due apiari urbani, uno presso Museo della Civiltà Contadina del Cambonino e quello all’interno del Corpus Domini.”Tra i nostri obiettivi, c’è anche quello della salvaguardia della natura, tanto che collaboriamo con pubblico e privato proprio con questo scopo, e siamo stati invitati a partecipare alla Consulta del Verde” continua l’apicoltore.

“In tutto abbiamo nove alveari, che vengono gestiti dai volontari, ma sempre seguiti da apicoltori esperti” spiega ancora Biazzi, che lancia una stoccata a chi addita proprio l’apicoltura urbana come responsabile degli sciami impazziti che ogni tanto si vedono in città. “In realtà anche i volontari vengono adeguatamente formati e nei nostri alveari non abbiamo avuto neppure una sciamatura, finora”.

Laura Bosio

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