Libero dopo la rapina va dalla madre,
ma ha il divieto. Ora è senza un tetto
Leggi anche:
Lo scorso venerdì, dopo essere stato giudicato capace di intendere e di volere, il 19enne cremonese autore della tentata rapina dello scorso 25 febbraio alla pasticceria Biancaneve di corso Garibaldi era stato condannato ad un anno e due mesi di reclusione. Sabato il giovane è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di firma ed è tornato in libertà. Il 19enne, che già aveva patteggiato due anni e due mesi per aver rapinato una donna in pieno centro due giorni prima del tentato colpo in pasticceria, è di fatto senza fissa dimora, essendo stato allontanato dalla casa della madre dopo averla maltrattata.
Il ragazzo, però, nonostante la misura ancora in vigore, si è presentato a casa della madre, e la donna, presa alla sprovvista, ha chiamato i carabinieri. Risultato: il 19enne, a cui due periti hanno diagnosticato un disturbo della personalità, è stato nuovamente arrestato.
Oggi il giovane, sempre assistito dall’avvocato Cristina Pugnoli, è comparso davanti al giudice per essere processato per direttissima. L’arresto è stato convalidato, e il legale ha chiesto i termini a difesa, ottenendo un aggiornamento dell’udienza al prossimo 13 febbraio. Nel frattempo l’imputato è libero, ma non ha soldi, nè un alloggio dove stare. Oggi in tribunale era presente anche la mamma dell’imputato che sta riflettendo se farlo tornare a vivere con lei. Ma per far decadere la misura del divieto di avvicinamento non sarà semplice e non sarà nemmeno immediato.
Nel frattempo l’avvocato Pugnoli sta facendo di tutto per cercare di togliere il suo cliente dalla strada, evitando che possa reiterare i crimini commessi finora. “E’ un caso umano”, ha commentato il legale. “Il mio cliente va aiutato”. Domani, appositamente sul caso del ragazzo, ci sarà una riunione in Comune per capire come intervenire.
Sara Pizzorni