Tentò rapina in pasticceria. E' in
grado di intendere: condannato
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È capace di intendere e di volere il 19enne cremonese autore della tentata rapina dello scorso 25 febbraio alla pasticceria Biancaneve di corso Garibaldi. Lo ha stabilito il perito incaricato dal giudice che doveva accertare le condizioni mentali del giovane che due giorni prima, il 23 febbraio, aveva rapinato una donna in pieno centro storico.
Rimesso in libertà il 24 febbraio, dopo aver patteggiato una pena di due anni e due mesi di reclusione, nel tardo pomeriggio del 25 febbraio aveva tentato il colpo alla pasticceria. Arrestato una seconda volta, stavolta non era riuscito ad evitare il carcere. Oggi, per quell’episodio, l’imputato, processato con il rito abbreviato, è stato condannato ad un anno e due mesi di reclusione. Il suo difensore, l’avvocato Cristina Pugnoli, aveva chiesto la revoca della misura cautelare. Per ora, però, il giovane cremonese resta in carcere in attesa del provvedimento del giudice.
L’imputato, di fatto non ha un tetto, essendo stato allontanato dalla casa della madre dopo averla maltrattata. Mesi fa, per questo fatto, gli era stato diagnosticato un disturbo della personalità. Proprio alla luce di questo precedente, l’avvocato Pugnoli aveva chiesto la perizia psichiatrica per il suo assistito. Anche per il perito del giudice, l’imputato soffre di un disturbo antisociale, ma è in grado di intendere e di volere.
Il giorno della tentata rapina il giovane era entrato nella pasticceria Biancaneve. La titolare lo aveva salutato, pensando fosse un cliente. Il 19enne si era dapprima diretto verso il bagno, quindi aveva aggirato il bancone e aveva intimato alla donna di consegnargli i soldi, tenendo le mani in tasca. Lei per tutta risposta aveva iniziato a urlare e aveva cercato di chiamare il 112. Il ragazzo si era quindi dato alla fuga, ma le urla della pasticcera avevano richiamato l’attenzione di un maresciallo dei carabinieri che era a spasso per il centro con la famiglia. Accortosi di quanto stava accadendo, aveva intercettato il fuggitivo.
Sara Pizzorni