“Pizzighettone 1449: intrigo
al castello”: evento sabato 27 agosto
“Pizzighettone 1449: intrigo al castello” è il titolo della narrazione storica in scena lungo la cerchia muraria di Pizzighettone sabato sera 27 agosto (ore 21:30). L’evento fa parte della serie itinerante «Racconti d’estate», che propone episodi avvenuti fra Medioevo e Rinascimento. Allestito come un percorso a tappe lungo le mura rivierasche (illuminate con torce e fiaccole), l’evento è ispirato al teatro di narrazione. Il racconto della vicenda si mescola con temi quali arte, cultura, curiosità, economia, società e tradizioni del Cremonese medievale e rinascimentale.
Attiva dal 2010, la rassegna «Racconti d’estate» ha toccato i territori dell’Emilia-Romagna, della Liguria, del Piemonte e della Toscana, oltre che della Lombardia “Pizzighettone 1449: intrigo al castello” è organizzata dal Gruppo Volontari Mura. La partenza della narrazione storica avviene dall’Ufficio Informazioni di Piazza d’Armi (lato cerchia muraria). Il percorso si sviluppa in parte all’interno di ambienti coperti. La manifestazione si svolge anche in caso di maltempo. Contributo: 5 euro. Info: telefono 349 2203693, Facebook pizzighettone1449 e web www.davide.info/it/pizzighettone-1449-intrigo-al-castello.html.
LA STORIA – La vicenda è ambientata nell’agosto 1449, durante le lotte per la successione al trono del Ducato di Milano, vacante per la morte del sovrano Filippo Maria Visconti. Il più celebre fra i protagonisti della storia è il condottiero Francesco Sforza: conte, signore di Cremona, Pavia, Piacenza, Parma, nonché marito di Bianca Maria Visconti, figlia del defunto duca.
All’epoca il capitano sforzesco è impegnato nella conquista dei domini milanesi. Tappa cruciale nella sua avanzata è il castello di Pizzighettone, sulle rive del fiume Adda: strategico per aprirsi la strada verso Milano e per dominare la bassa Lombardia.
Nell’estate 1449 la fortezza rivierasca è custodita da una guarnigione della Repubblica Ambrosiana: il regime che governa Milano e il suo territorio dopo la morte di Filippo Maria Visconti. La roccaforte è contesa anche dalla Repubblica di Venezia, in guerra contro Francesco Sforza e lo stato milanese. A capo del presidio di Pizzighettone è il castellano Antonio Crivelli. Ufficiale già al servizio visconteo e ora tra le fila dello stato milanese, è tentato fortemente di passare alla fazione sforzesca.
Destreggiandosi tra sotterfugi, inganni e colpi di scena, Francesco Sforza avvia una trattativa segreta con il castellano e i suoi familiari. L’operazione ha esito positivo: con abilità il conte riesce a portare dalla propria parte il comandante pizzighettonese, che riceve una forte somma di denaro. Così, il 28 agosto 1449 il condottiero s’impadronisce della roccaforte sull’Adda. La conquista di Pizzighettone avvia le sorti della Lombardia occidentale verso la signoria di Francesco Sforza, che in pochi mesi entra a Milano, proclamandosi nuovo duca.