Case e ospedali di comunità,
Foggetti: "Attendiamo risposte"
Attraverso una nota, il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Stefano Foggetti, ha voluto fare il punto di situazione prospettive di case ed ospedali di comunità nell’Asst di Cremona.
Ricordando che “pare ormai abbandonato invece il progetto di viale Trento e Trieste, di cui ormai non si nutrono più speranze, dopo le prime intenzioni espresse in concordanza tra l’amministrazione Comunale e la direzione della ASST, poiché il progetto presentato in Regione si è rivelato inconsistente per giustificare il finanziamento che era stato chiesto”, Foggetti spiega: “Attualmente, nel nostro distretto, è stata inaugurata presso il nuovo polo Robbiani la prima Casa di comunità, di tipo spoke, molto vicina al territorio di Crema (e quindi all’altra locale ASST provinciale) e meno a Cremona”.
A detta del coordinatore di FdI si tratta però di una “Casa di Comunità, quindi, deficitaria di quei servizi e di quelle prestazioni che invece, data la prevalenza delle patologie cronico degenerative nella popolazione, sarebbero da attivare in tempi brevissimi”, con Foggetti che ricorda come nella stessa struttura “è presente un Ospedale di Comunità (da circa 20 posti letto) che più volte è stato riportato essere semi vuoto, verosimilmente per la mancanza di personale addetto al suo corretto funzionamento, grave problematica nazionale”.
A Casalmaggiore, “dove la Casa di Comunità HUB prevista (inaugurerà la prossima settimana) si troverà nella piazza centrale del Comune, non certamente comodissima per il parcheggio, è purtroppo una struttura non di proprietà di ASST per la quale si pagheranno importanti somme di affitto ogni anno”. Per l’esponente di FdI “sarebbe auspicabile per Casalmaggiore una soluzione diversa per collocazione e spesa, come ad esempio lo stesso ospedale Oglio Po che, a livello strutturale, permetterebbe di ospitare sia la Casa di Comunità che un Ospedale di Comunità visti i numerosi reparti vuoti o non sempre a pieno regime. Dando in questo modo, tra l’altro, un aiuto sinergico al rilancio, indispensabile, del locale nosocomio”.
Rimane la Casa di Comunità HUB della città capoluogo, a San Sebastiano, che “risulta invece essere molto in ritardo sui tempi di operatività, forse la più in ritardo di tutta la Lombardia”. “Purtroppo – dice Foggetti – non sono ancora iniziati i lavori di adeguamento, dell’edificio ad essa indicato, alle funzioni che la riforma prevede, ed è un vero peccato perché la stessa Regione sulla sanità del nostro distretto ha puntato molto, con il progetto del nuovo ospedale che invece va avanti nei tempi previsti, chiedendo una integrazione con il sistema della sanità territoriale, pilastro fortemente voluto dalla riforma”.
“Auspichiamo – dice ancora – per Cremona quindi un rapido sviluppo della Casa di Comunità, che al suo interno siano presenti tutti i servizi specialistici delle maggiori patologie croniche, oltre agli specialisti di geriatria, psicologia clinica, salute mentale, ecc., che ci sia una capacità strutturata di potenziamento del personale che presti servizio al suo interno”.
Oggetti conclude: “Certi che gli impedimenti che hanno portato alla dilatazione dei tempi per l’attuazione piena della riforma vengano rimossi da questo prezioso percorso, attendiamo risposte effettive per un rapido ed efficiente risultato per il nostro territorio, un cronoprogramma trasparente, condiviso e aggiornato con l’utenza e lo sviluppo pieno di quanto previsto ed indicato dalla riforma lombarda. Non possiamo e non vogliamo che si possa innescare un sentimento di sfiducia in questo segmento importantissimo del bene sociale”.