Digital Innovation Cup,
premiati tre progetti
Idee imprenditoriali innovative e accattivanti, quelle premiate lunedì mattina nell’ambito della Digital Innovation Cup, competizione tra Business Plan degli studenti dell’Università Cattolica di Cremona. Al primo posto si è classificato un progetto legato alla cura degli animali: si tratta di una startup, VetPets che ha l’obiettivo di “digitalizzare e innovare la pratica medica veterinaria attraverso l’ausilio di dispositivi IoT che facilitano e agevolano il veterinario nella fase diagnostica e post-operatoria di assistenza al paziente” spiegano i giovani vincitori. Questo è possibile tramite un collarino smart che permette il monitoraggio a distanza dei dati biometrici dell’animale che vengono inviati sistematicamente al medico veterinario attraverso alla piataforma collegata.
Al secondo posto si è posizionata invece una app per smettere di fumare. Il progetto, denominato Vape Off, “si configura come un’applicazione, con l’obiettivo di permettere ai fumatori di sigarette elettroniche di intraprendere un percorso che conduca alla riduzione e al completo abbandono del vizio” spiegano gli ideatori.
Terzo classificato, un altro progetto dedicato al mondo del pet. “PetAway360° è una piattaforma digitale, configurata anche come app, che permette di prenotare pet sitter, pensioni per animali e dog walker” evidenziano gli studenti. “L’obiettivo che si pone è quello di permettere ai clienti di viaggiare o andare in vacanza lasciando il loro animale domestico a persone competenti che se ne prenderanno cura. Inoltre, offre la possibilità di monitorare la passeggiata degli animali domestici, tramite l’installazione temporanea di una piccola telecamera (non invasiva), sulla pettorina o sul collare”. Un’idea nata da problemi concreti e quotidiani, che interessano molte persone.
Un’esperienza importante per gli studenti, che si sono confrontati con manager e imprenditori per portare avanti le proprie idee, come ha spiegato il professor Fabio Antoldi, referente dell’iniziativa. “Gli abbiamo fatto simulare cosa significa avere un’idea-impresa e lavorare per concretizzarla e presentarla pubblicamente” spiega. “Si sono confrontati con una giuria di persone qualificate, dal mondo della finanza e dell’imprenditorialità, manager e incubatori tecnologici. Alcuni di questi ragazzi stanno facendo sul serio e alcune di queste idee sono state particolarmente apprezzate dalla giuria, con la disponibilità a seguirli nel dopo”.
Questo significa che alcuni progetti potrebbero davvero trovare una applicazione concreta, rafforzando il legame dell’università Cattolica con il territorio. Un rapporto che negli anni sta diventando sempre più stretto, come evidenzia anche lo stesso Antoldi. “Il rapporto dell’università con imprese e istituzioni è molto importante. Ma sta anche crescendo il legame con il territorio internazionale, perché gli studenti vengono da tutta Italia”.
Ne esce quindi un’università Cattolica sempre più cremonese, ma allo stesso tempo sempre più internazionale. “I giovani hanno innovazione, e lo spirito di cambiare il mondo, ma sono anche portatori di idee” conclude Antoldi. “L’università può metterli in contatto con le esperienze e le competenze delle imprese”. lb