Riqualificazione Palazzo
DueMiglia, bando da 3,4 milioni
Nuovo passo verso la riqualificazione di Palazzo DueMiglia: il Comune ha pubblicato una manifestazione di interesse per individuare gli operatori economici da invitare alla procedura negoziata per il restauro e risanamento conservativo della struttura, con la sua e riqualificazione energetica. Un appalto da 3,5 milioni di euro, finanziato con fondi Pnrr, che prevede la conservazione dell’edificio originario, con una serie di opere che vanno dal consolidamento al ripristino degli elementi costitutivi e con il rifacimento degli impianti.
Il settore oggetto di progettazione, riguarda esclusivamente il corpo nobile del complesso che si affaccia su Largo Madre Agata Carelli, recuperando quindi il palazzo storico e trasformandolo in sede di uffici e per associazioni di volontariato. “La scelta di recuperare il palazzo destinandolo ad uffici e sedi di associazioni e volontariato, trova giustificazione nelle particolari caratteristiche di questa area cittadina, disomogenea sul piano socioculturale per la presenza di quartieri di vecchio e nuovo insediamento, non pienamente integrati fra di loro” si legge nel progetto di fattibilità. “Si evidenziano fenomeni di immigrazione, di povertà socioculturale e di disagio giovanile che necessitano di interventi che favoriscano l’integrazione, l’accoglienza ed il sostegno nella quotidianità alla famiglia in difficoltà”.
La struttura nel suo complesso vuole quindi “recuperare le risorse e le energie aggregative del quartiere che nel corso degli anni, in parte, si sono perse”. L’attivazione del volontariato organizzato e dell’attività territoriale, da un lato stimola e rivitalizza la popolazione, dall’altro consente una positiva ricaduta economica e l’ingenerarsi di dinamiche di “community care” oltre che un risparmio della spesa pubblica.
Attualmente al piano terra sono presenti gli uffici di un servizio postale e i locali di un centro ricreativo per anziani, al piano primo gli ambienti sono distribuiti in alloggi non più utilizzati, al piano terzo erano presenti uffici comunali, anch’essi non più in uso, il quarto piano è il sottotetto ed suddiviso in locali tecnici.
L’ammaloramento dell’edificio è reso palese da alcune aree esterne, dove si è verificato negli ultimi anni il distacco di alcuni elementi e dove si è reso necessario puntellare e transennare. I problemi strutturali riguardano anche il lato che si affaccia lungo la ferrovia. Cedimenti alle strutture sono presenti anche all’interno dell’edificio e e interessano il tetto, i solai e le pareti.
Le finiture storiche che si trovano all’interno dell’edificio, così come porte e finestre, presentano importanti stati di degrado, così come risultano essere in pessime condizioni anche la copertura e le pavimentazioni.
Dunque, fermo restando le poste e il centro ricreativo al pian terreno, dove si dovrà semplicemente intervenire per una sistemazione generale e per l’abbattimento eventuale delle barriere architettoniche, si dovrà mettere in atto un recupero funzionale del primo e secondo piano, e successivamente di quelli restanti e delle cantine.
Sul tetto sarà da prevedere “il riassetto generale del manto di copertura con sostituzione dell’orditura leggera e se necessario di quella principale ed il rinnovo della lattoneria”. Si dovranno restaurare tutti gli elementi storici del palazzo, compresi gli intonaci dei prospetti interni ed esterni, gli infissi esterni, i decori, gli arredi fissi, in stretta collaborazione con la Soprintendenza di Cremona, Lodi e Mantova. Si dovrà mantenere l’attuale distribuzione degli spazi, salvo piccole modifiche per rendere più
funzionale l’organizzazione dei locali e dei percorsi.
Si dovranno adeguare, sostituire o implementare tutti gli impianti tecnologici valutando anche la possibilità di percorsi in condutture e cavidotti in esterno e individuando tecnologie impiantistiche che privilegino il contenimento dei consumi energetici.
Per l’aspetto relativo al riscaldamento, si dovrà prevedere l’allaccio al teleriscaldamento cittadino, già presente in zona nella via san Bernardo.
LaBos