Cremonese, con la Samp una gioia
firmata dagli eroi che non ti aspetti
È stata una giornata intensa quella di Genova per la Cremonese. Iniziata troppo presto, con gli scontri tra tifosi e i finestrini del pullman della squadra rotti, e finita dopo il triplice fischio con la vittoria last minute del Verona sul Sassuolo che lascia invariato il distacco dal terzultimo posto.
In mezzo, ed è quel che sportivamente più conta in attesa di fare luce su quanto accaduto fuori dal Ferraris, i grigiorossi tornano al successo e lo fanno contro una diretta rivale, la Sampdoria, che scavalcano in una classifica che vede lo Spezia (che ha pareggiato 1-1 con la Fiorentina) con due lunghezze in meno di vantaggio sulla squadra di Davide Ballardini.
Un Davide Ballardini che sorprende tutti con la scelta dell’undici iniziale in una gara cruciale, ma anche la terza in una settimana. Il tecnico grigiorosso riassetta la squadra più volte, in una girandola di cambi e di uomini senza trovare realmente una soluzione convincente da un punto di vista tattico.
Eppure alla fine, più con il cuore e sfruttando i demeriti di una Sampdoria che non è riuscita a chiudere il discorso infrangendosi contro un Carnesecchi tornato monumentale a Marassi, il 3-2 con cui i grigiorossi hanno fatto propria la partita getta una luce nuova su queste ultime 9 gare di campionato.
Tre punti arrivati dagli eroi che non ti aspetti: da Ghiglione, lanciato titolare a sorpresa ma che con Ballardini aveva messo insieme una sola presenza dal 1′ (con la Roma in Coppa Italia) raccogliendo 72 minuti in campionato spalmati su 10 incontri, ad Arena-Gyan trovatosi in campo per la defezione di Ciofani e decisivo nell’azione del 3-2 finale.
Ma anche Lochoshvili, imprescindibile con Alvini, dietro Vasquez nelle gerarchie del nuovo allenatore della Cremonese. Come Sernicola, che col passare delle settimane, si è visto passare davanti pure Pickel come esterno destro e a Genova Ghiglione, ma che – con un mancino stile Torino – ha fatto esplodere il popolo grigiorosso.
L’impresa è ai limiti dell’impossibilità, ma oscilla tra la razionalità di una matematica che ancora tiene viva la Cremonese e l’irrazionalità di affidarsi all’imponderabile e al carattere per continuare a rosicchiare punti. È bastato a Genova, potrebbe non bastare altrove. L’importante ora è provarci, tentando di costruire su questo successo come al contrario non era accaduto dopo il 2-1 rifilato alla Roma allo Zini.
Mauro Taino