Ambiente

Biometano, Socialisti: "Errore la
mancata informazione ai cittadini"

Sul progetto di impianto di produzione di biometano al Bosco ex Parmigiano intervengono i rappresentanti del PSI cremonese Alberto Gigliotti, segretario di federazione e il vice Diego Rufo, chiedendo  “che vengano fatte le dovute e rigorose valutazioni, coinvolgendo i vari soggetti interessati e di localizzare tale impianto rispetto alla compatibilità sanitaria ed ambientale, individuando siti idonei che non aggravino ulteriori rischi per la conclamata presenza di altre tipologie di impianti e che siano distanti dai centri urbani. Si ritiene altresì necessario, a garanzia della massima trasparenza, che la valutazione di impatto ambientale con indicazioni a supporto della salute pubblica, sia fatta da un organo autorevole, indipendente, e non convenzionato da A2A”.
“Siamo convinti – proseguono i due esponenti – che il PNRR rappresenti una grande opportunità per il territorio, quando le decisioni di pubblica utilità sono l’espressione di sinergia con i diversi attori pubblici, privati, sociali ed istituzionali”.

“Il Partito Socialista è da sempre vicino alle questioni ambientali ed in prima linea per la transizione ecologica a livello europeo, grazie anche al lavoro del vicepresidente della commissione, il socialista Frans Timmermans, impegnato affinché un’Europa più solidale e più equa, con investimenti di lungo termine, riesca nel 2050 a raggiungere l’impatto climatico zero.
Per vincere questa sfida ambientale c’è bisogno di un radicale cambiamento culturale, quello che chiamano ecoalfabetizzazione, come ad esempio l’informazione e il coinvolgimento delle comunità interessate, nelle scelte, legate alla costruzione di impianti tecnologici volti alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
L’informazione e il coinvolgimento a livello locale per la costruzione dell’impianto di Biometano nel Comune di Gerre di Caprioli, in una zona antropizzata e già interessata da altri impianti, a circa 2,5 km dal centro urbano di Cremona, non sono avvenuti così come precedentemente non era stata presentata la valutazione d’ impatto ambientale (VIA) per valutarne i rischi.
Siamo consapevoli che la filiera agro-zootecnica alimentare cremonese è uno dei comparti economici più importanti della provincia e la gestione dei reflui zootecnici è da sempre uno dei problemi più rilevanti di questo comparto facendola rientrare nelle zone vulnerabili da nitrati (ZVN) di origine agricola.

Sappiamo che ingenti somme di denaro del PNRR saranno utilizzati per settori strategici come quello delle energie rinnovabili e che in tal senso la società per azioni A2A, leader del settore, giustamente, abbia intenzioni di investire sul territorio per seguire la propria mission di life company.

Una corretta pianificazione territoriale, tuttavia, dovrà e deve essere affrontata, con l’impegno di tutti i soggetti interessati, considerando i dati ambientali (scarti animali, alimentari, insilato, risorsa idrica) ed epidemiologici (per il nostro territorio drammatici per inquinamento atmosferico), e l’impatto che tale impianto comporterà per la popolazione locale nonchè sulle infrastrutture (transito veicolare di cisterne al giorno su strade comunali e sovra-comunali)”.

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