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Armenia a Il Grigio e il Rosso:
"Non molliamo di un centimetro"

Il direttore generale grigiorosso intervistato da Eleonora Busi ha parlato del momento della squadra, del passaggio da Alvini a Ballardini, delle difficoltà di classifica e del futuro. Un dialogo a 360 gradi sul momento della Cremonese, chiamata ad un’impresa: “Sì, è una mission impossible – sottolinea Armenia -, ma come dimostrano le ultime partite non molliamo di un centimetro. Già dalla partita di domenica a Torino con la Juventus speriamo di ottenere un risultato importante come a Milano settimana scorsa. La classifica in questo momento è penalizzante, però mancano ancora quattro giornate e nel calcio può succedere di tutto”.

Il successo con lo Spezia, ottenuto soffrendo, è un risarcimento per altri duelli in cui è arrivata la prestazione ma non il risultato: “Se guardiamo la stagione, tolto la partita in casa contro la Lazio, in tutte le altre la Cremonese è sempre uscita a testa alta e in certe occasioni, vedi la prima con Fiorentina al Franchi e la Juve in casa, il risultato ci ha molto penalizzati”.

La vittoria del Verona a Lecce complica il finale: “Sicuramente la classifica di sabato sera era migliore, con noi a -3 dal quartultimo posto. Nella nostra situazione sappiamo che dobbiamo vedere anche ai risultati degli altri. Prendo spunto però dalle parole di Ballardini: guardiamo partita per partita e vediamo cosa succede”.

A proposito di Ballardini: “Il mister è un uomo navigato, di esperienza, infonde tranquillità e consapevolezza. Il gruppo risponde in modo importante e i risultati lo testimoniano”.

Undici punti nelle ultime sei partite con Ballardini, sette in diciotto giornate con Alvini: rimpianti? “Con la gestione Alvini abbiamo sempre ottenuto prestazioni notevoli, poi i numeri ci dicono che la media punti è più alta con Ballardini e questi sono inconfutabili. Con i se e con ma però non si va da nessuna parte”.

Sulle difficoltà della direzione sportiva a costruire la squadra: “Lo ha dichiarato il cavalier Arvedi: la Cremonese si è trovata inesperta in questo campionato di serie A. La mancanza da 26 anni ha inciso soprattutto nella possibilità di certi giocatori di scegliere Cremona”.

Una serie A arrivata forse in modo inaspettato: “L’anno scorso non eravamo partiti con l’obiettivo dichiarato di vincere il campionato. Ci siamo trovati in corsa e siamo stati bravi a raggiungere questo traguardo. Nello stesso tempo il passaggio di 26 anni si faceva sentire sull’impatto di giocatori che dovevano cogliere nella Cremonese quella realtà che dal punto di vista sportivo pagava come matricola”.

Sull’attualità: “Dobbiamo essere coscienti ed analizzare la situazione dal punto di vista della classifica, guardando il futuro prendendo in considerazione quello che può arrivare, anche nell’ipotesi peggiore. Dobbiamo progettare per fare sempre il meglio possibile”.

Tema arbitri, con Doveri in Cremonese-Verona che ha fatto discutere e intervenire il ds Giacchetta: “Durante la stagione ci sono stati diversi episodi che hanno fatto sì che la Cremonese non fosse stata guardata in un certo occhio dal punto di vista arbitrale. Nel caso specifico di Doveri c’è stato l’intervento del direttore sportivo perché si trattava di una gara molto importante che ci ha visto secondo noi gravemente penalizzati. Gridare al lupo al lupo però a volte non serve ad ottenere risultati. Bisogna prendere coscienza della situazione e il ds ha riportato le nostre evidenze nel contesto di quella partita”.

Nel corso della stagione, il grande evento per i 120 anni di storia: “Centoventi anni sono importanti per una società storica, blasonata, che ha la fortuna di avere una proprietà consolidata. Il traguardo è statao celebrato nel modo migliore, con una grande risposta da parte dei tifosi, delle famiglie, dei giovani, degli anziani, delle scuole con più di mille bambini. Il nostro lavoro va in questa direzione, andare ad unire il connubio fra città e Cremonese”.

 

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