Cronaca

Lavoratori stranieri, USB
apre nuovo sportello

FOTO FRANCESCO SESSA

Giornata di formazione per gli operatori del sindacato di base USB, oggi nella sede di via Mantova, mirata sulle problematiche dei lavoratori stranieri. Apre infatti un nuovo sportello dedicato proprio ai migranti, e per l’occasione era presente Patrick Kondé, della confederazione nazionale USB, per istruire operatori e delegati sindacali, su come affrontare le problematiche che si pongono ai tanti immigrati che sostengono l’economia cremonese, soprattutto nell’agricoltura e agroalimentare, nella logistica, nei servizi alla persona.

L’importanza del passaporto per ottenere il rinnovo dei permessi di soggiorno; la possibilità di richiedere la cittadinanza a cui molti non sanno di avere diritto; i ricongiungimenti famigliari e ancora le vertenze nei casi di sfruttamento,  in particolare nelle cooperative. Queste alcune delle problematiche a cui lo sportello vuole dare risposte.

“Su questo territorio  – spiega Kondé – esiste un bacino enorme di immigrati e occorre dare loro un servizio. Penso soprattutto al rinnovo dei permessi di soggiorno, ma sono frequenti anche i problemi legati all’interpretazione del contratto: qualcuno l’ha già terminato oppure è scaduto, ma continua a lavorare in nero, senza saperlo. Problematiche di questo tipo vanno verificate e poi se ci sarà da fare una rivendicazione, la sede di Cremona è attrezzata per portarla avanti”.

Il decreto Cutro, che tante polemiche ha suscitato, avrà ripercussioni anche su chi è qui per lavorare: “Sì – afferma il sindacalista – perchè  per esempio alcuni lavoratori sono in possesso del permesso speciale e togliendolo diventano ricattabili e si trasformano in clandestini, oppure semplicemente perdono, insieme al permesso, anche il lavoro. Andando così ad alimentare il bacino dei clandestini e di chi è già in difficoltà”.

“A Cutro – aggiunge – ci sono stati 100 morti ma il governo non ha lavorato sull’integrazione, ha continuato a vedere l’immigrazione come un problema di sicurezza: arrivano, sono delinquenti …  Siamo di fronte ad un atteggiamento di chiusura che non tiene conto del numero importante di migranti  anche su questo territorio, che vogliono essere partecipi dello sviluppo del paese e vogliono integrarsi. Si rischia di alimentare una bomba sociale. Anche perchè, l’alternativa al permesso speciale quale sarebbe? Siamo ancora in attesa di saperlo”.

 Luca Erfini, sindacalista storico di USB e componente del coordinamento della confederazione Cremona Mantova, attraverso cui si è di recente strutturato il sindacato di base,  spiega la necessità di questo servizio: “Abbiamo tantissimi iscritti di origine straniera nella logistica, nell’agricoltura, nelle cooperative. La maggior parte di loro lavora nelle industrie o nella logistica attraverso cooperative, un sistema diventato ormai di sfruttamento. Abbiamo persone che lavorano con contratti da 4 euro all’ora e quando va bene a 7, 8, non arrivano ai 10 che noi riteniamo la cifra minima che dovrebbe essere riconosciuta in tutti i contratti. Questo è il primo problema, poi ci sono una serie di problematiche legate allo specifico dell’essere stranieri. Ad esempio la cittadinanza: tantissimi di loro hanno tutte le condizioni per esserlo, peccato che ci vogliano degli anni per arrivare ad ottenerla. E’ chiaramente anche un problema politico”.

E anche il tema dei lavoratori stranieri sarà al centro dello sciopero generale indetto per il 26 maggio e che riguarderà tutte le categorie. Tra le richieste: salario minimo a 10 euro; aumento di 300 euro nei contratti che vanno al rinnovo per recuperare la perdita di valore, con l’Italia unico Paese Ocse ad aver visto una discesa dei salari negli ultimi anni; pensione a 62 anni con minimo di 1000 euro. Milano sarà il punto di riferimento per le delegazioni da Cremona e Mantova e all’interno della manifestazione è previsto nel pomeriggio un convegno sul nuovo Codice degli Appalti, ritenuto da USB il vero primo atto legislativo in tema di lavoro del governo Meloni, un atto che, ampliando di molto le possibilità di subappaltare, pone in serio rischio la salute e il salario dei lavoratori. gbiagi

 

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