Il sindaco di Bonemerse non cambia
idea: "Il biometano lì non va"
“Sono molto rispettoso di tutte le posizioni in campo, ma come sindaco di Bonemerse, devo fare quello che è giusto per la mia cittadinanza. Sono favorevole alla transizione ecologica e alle fonti rinnovabili, ma al di là dei rapporti personali con le amministrazioni confinanti che rimangono ottimi, non posso che confermare la contrarietà del mio Comune a questo impianto”.
Presente in sala Quadri martedì scorso nella seconda seduta della commissione di Vigilanza sul tema biometano, il sindaco di Bonemerse Luca Ferrarini resta dell’opinione iniziale, ossia che quell’area a ridosso delle case di Bosco ex Parmigiano non dovrebbe essere interessata da un ulteriore impianto oltre quelli già esistenti.
“C’è una gestione del territorio che lascia a desiderare ed è contraddittoria. Già adesso le infrastrutture – parlo delle vie di comunicazione – lasciano molto a desiderare. Inoltre dal punto di vista idrogeologico si pongono molti dubbi sull’opportunità di collocare lì questo impianto, i dati considerati dagli estensori del progetto riportano un livello di falda che non è quello caratteristico di questa zona, essendo tendenzialmente molto più alto”.
A conclusione dell’incontro di martedì, il sindaco di Gerre de’ Caprioli Marchi ha espresso le difficoltà dei piccoli comuni a poter far sentire la propria voce nei confronti di una multinazionale come A2A, promotrice dell’impianto, o anche solo del Comune capoluogo, vista l’assenza tecnici specializzati e la necessità di far convivere il mandato da sindaco con una professione.
Un problema sentito anche da Bonemerse: “Da sindaco – aggiunge Ferrarini – ho sempre cercato di essere presente in tutte le sedi e di informarmi, pur nelle difficoltà che l’amministrazione di un piccolo comune ha nel seguire queste situazioni complicate anche dal punto di vita tecnico e amministrativo burocratico”.
La seduta della Vigilanza ha visto una decisa contrapposizione tra il comune capoluogo e quello di Gerre de Caprioli, ma su questo il primo cittadino confinante non prende posizione: “Credo che entrambe le parti, nelle due sedute della commissione, abbiano sviscerato le rispettive posizioni. Chi ha assistito a tutti gli incontri ha la chiarezza di tutte le posizioni in campo. Adesso si passa alla fase più amministrativo-burocratica, l’esame degli atti, quando saranno depositati e le osservazioni e ognuno farà i suoi passi. Per quanto riguarda Bonemerse la posizione non cambia: credo nella transizione ecologica, da affrontare però in modo non ideologico ma pragmatico; credo nelle nuove fonti di energie rinnovabili, ma ribadisco che nell’interesse della comunità di Bonemrse quel sito non è idoneo all’impianto di biometano”.
Il comune è una sorta di satellite del capoluogo: 6kmq di estensione costellati di villette e complessi residenziali e attività agricola residuali, a differenza del vicino Stagno Lombardo, altro comune che dovrà esprimere osservazioni al progetto di impianto: 40 kmq e stessa popolazione di Bonemerse, ma contesto economico prevalentemente agricolo, con alcune delle più grandi aziende zootecniche del Cremonese. gbiagi