Cronaca

Il sindaco di Bonemerse non cambia
idea: "Il biometano lì non va"

NELLA FOTO AEREA DI FRANCESCO SESSA, L'AREA DOVE DOVRA' SORGERE L'IMPIANTO

“Sono molto rispettoso di tutte le posizioni in campo, ma come sindaco di Bonemerse, devo fare quello che è giusto per la mia cittadinanza. Sono favorevole alla transizione ecologica e alle fonti rinnovabili, ma al di là dei rapporti personali con le amministrazioni confinanti che rimangono ottimi, non posso che confermare la contrarietà del mio Comune a questo impianto”.

Presente in sala Quadri martedì scorso nella seconda seduta della commissione di Vigilanza sul tema biometano, il sindaco di Bonemerse Luca Ferrarini resta dell’opinione iniziale, ossia che quell’area a ridosso delle case di Bosco ex Parmigiano non dovrebbe essere interessata da un ulteriore impianto oltre  quelli già esistenti.

“C’è una gestione del territorio che lascia a desiderare ed è contraddittoria. Già adesso le infrastrutture – parlo delle vie di comunicazione – lasciano molto a desiderare. Inoltre dal punto di vista idrogeologico si pongono molti dubbi sull’opportunità di collocare lì questo impianto, i dati considerati dagli estensori del progetto riportano un livello di falda che non è quello caratteristico di questa zona, essendo tendenzialmente molto più alto”.

A conclusione dell’incontro di martedì, il sindaco di Gerre de’ Caprioli Marchi ha espresso le difficoltà dei piccoli comuni a poter far sentire la propria voce nei confronti di una multinazionale come A2A, promotrice dell’impianto, o anche solo del Comune capoluogo, vista l’assenza tecnici specializzati e la necessità di far convivere il mandato da sindaco con una professione.

Un problema sentito anche da Bonemerse: “Da sindaco – aggiunge Ferrarini – ho sempre cercato di essere presente in tutte le sedi e di informarmi, pur nelle difficoltà che l’amministrazione di un piccolo comune ha nel seguire queste situazioni complicate anche dal punto di vita tecnico e amministrativo burocratico”.

La seduta della Vigilanza ha visto una decisa contrapposizione tra il comune capoluogo e quello di Gerre de Caprioli, ma su questo il primo cittadino confinante non prende posizione: “Credo che entrambe le parti, nelle due sedute della commissione, abbiano sviscerato le rispettive posizioni. Chi ha assistito a tutti gli incontri ha la chiarezza di tutte le posizioni in campo. Adesso si passa alla fase più amministrativo-burocratica, l’esame degli atti, quando saranno depositati e le osservazioni e ognuno farà i suoi passi. Per quanto riguarda Bonemerse la posizione non cambia: credo nella transizione ecologica, da affrontare però in modo non ideologico ma pragmatico; credo nelle nuove fonti di energie rinnovabili, ma ribadisco che nell’interesse della comunità di Bonemrse quel sito non è idoneo all’impianto di biometano”.

Il comune è una sorta di satellite del capoluogo: 6kmq di estensione costellati di villette e complessi residenziali e attività agricola residuali, a differenza del vicino Stagno Lombardo, altro comune che dovrà esprimere osservazioni al progetto di impianto: 40 kmq e stessa popolazione di Bonemerse, ma contesto economico prevalentemente agricolo, con alcune delle più grandi aziende zootecniche del Cremonese. gbiagi

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