Cronaca

Caldo torrido e crescita ozono,
primi malori: 3 in pronto soccorso

Foto Sessa

Cresce il disagio dovuto alla grande ondata di calore che questa settimana sta tenendo in scacco il nostro territorio, come il resto d’Italia. A peggiorare la situazione, il problema dell’ozono, che continua a restare a livelli peoccupanti. In particolare, secondo i dati di Arpa Lombardia, è già oltre una settimana che viene superato il massimo giornaliero della media mobile sulle otto ore, che in città ha raggiunto, nei giorni scorsi, i 150 microgrammi per metro cubo (quando il limite, da non superare per più di 25 giorni l’anno, è di 120). Si tratta di un livello fissato al fine di evitare a lungo termine effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente nel suo complesso, da conseguirsi per quanto possibile entro un dato periodo di tempo.

A crescere, però, è anche il limite massimo giornaliero, sebbene sia, per ora, ancora lontano dal livello di informazione, fissato a 180 microgrammi per metro cubo. L’ozono è un inquinante molto tossico per l’uomo, e ha un effetto irritante per le mucose. Una esposizione critica e prolungata può causare tosse, mal di testa e perfino edema polmonare.

La preoccupazione per questa calura anomala, del resto, non è superflua: si stanno verificando, infatti, i malori legati al caldo, sebbene non a livelli preoccupanti, almeno per il momento: nei primi due giorni della settimana sono state tre le persone finite al pronto soccorso per tale motivo.

Anche per questo è fondamentale, soprattutto da parte delle fasce deboli, adottare ogni precauzione del caso, ed evitare di uscire nelle ore più calde. Soprattutto considerando che l’ondata di calore permarrà per tutta la settimana, con picchi che potranno sfiorare i 40 gradi.

Laura Bosio

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