Decenza e decoro in parrocchia:
don Piccinelli richiama i giovani
Se la prende con il degrado e con lo scarso senso del pudore don Angelo Piccinelli, parroco della chiesa di San Siro, a Soresina, che nella sua ultima lettera ai parrocchiani pubblicata sul notiziario settimanale della parrocchia, ha tirato in causa le ordinanze di diversi sindaci di luoghi di villeggiatura, che palesano il divieto di circolare per le strade in bikini. “Forse siamo arrivati al limite della tollerabilità” ha scritto. “se tanti Comuni sono ricorsi alle ordinanze e alle sanzioni pecuniarie per arginare il fenomeno del malcostume, evidentemente il degrado e la mancanza di senso del pudore stanno colmando la misura”.
Di qui, un cenno al decalogo che il parroco ha redatto quest’anno per animatori e animatrici del grest: un vademecum stringente che richiama al decoro nel vestire e nei comportamenti. “Il linguaggio e gli atteggiamenti dicono chi siamo e chi vogliamo essere” ha evidenziato. Per questo “non sono bandite solo le bestemmie e le parole oscene. L’intercalare grasso e volgare rivela un animo grossolano ed è da incoscienti”.
Per quanto riguarda l’abbigliamento, don Piccinelli ha quindi sottolineato che oggi “la decenza nel vestire è una fantastica trasgressione”. Per cui le animatrici è stato chiesto “di non portare calzoncini corti ed attillati, e neppure canottiere con spallini o altro del genere. La pancia va coperta, sempre”. Richiamo anche ai maschi, che non devono mai “giocare a torso nudo: nè i bambini, nè gli educatori. Il caldo c’è per tutti, da che mondo è mondo”.
Analoghe raccomandazioni sono andate alle future spose: “l’abito della sposa sia conveniente, per decenza, alla celebrazione religiosa”. Dunque “vietate scollature procaci e schiene nude”. Stessa raccomandazione vale per l’abbigliamento di testimoni e invitati, che “non contraddica al pudore e al buon senso. La chiesa non è un salone per ricevimenti” ha chiosato il parroco, al termine della sua missiva.
LaBos