Politica

Foggetti, Zagni e "caso" Monteverdi
"Il Pd guardi in casa propria"

Non tardano ad arrivare le reazioni politiche al rimescolamento nei gruppi consigliari del Comune di Cremona, con  l’ingresso di Claudia Monteverdi al posto del dimissionario Marcello Ventura.

La decisione della nuova arrivata di aderire al gruppo Misto anzichè a quello di FDI, con cui si era presentata alle elezioni del 2019, ha dfatto scatenare il capogruppo del PD Roberto Poli, secondo il quale questo rifiuto “rende evidenti la confusione e le tensioni interne al partito di destra e all’intera coalizione cui appartiene. Che si contraddistingue per personalismi e posizionamenti in vista delle prossime candidature e assenza di visione e azione politica”.

Con la neo consigliera – che ieri ha dichiarato di non avere avuto più rapporti con fratelli d’Italia fin dall’indomani delle elezioni – , non ha avuto occasioni di parlare il capogruppo Alessandro Zagni: “La scelta personale di un neo consigliere comunale di non aderire ad un gruppo politico serve al Pd per attaccare politicamente il centrodestra. Penso che il centro sinistra abbia messo in scena una polemica squallida che serve solo a sporcare le acque per non parlare di tutto ciò che in questi anni non è stato fatto e che sarebbe servito a Cremona per rilanciarsi. Personalmente, insieme ai colleghi del gruppo FDI in consiglio comunale, preferisco individuare soluzioni e fare proposte, sperando che le buone idee vengano accolte da chi ci amministra, anche quando provengono dall’opposizione. Perché le buone idee non hanno colore politico, semplicemente servono a Cremona e ai cittadini cremonesi”.

Con Monteverdi si è invece relazionato Stefano Foggetti, commissario cittadino e provinciale del partito. “Ci siamo sentiti, – riferisce – mi ha fatto la cortesia di contattarci prima di decidere; ne ho preso atto e le auguro buon lavoro, spero che possa portare la sua esperienza in consiglio comunale”.
Quanto alle accuse provenienti dal centro sinistra, “ognuno guardi in casa propria – afferma il rappresentante di Fratelli d’Italia – più un partito diventa grande più numerose sono le voci che lo compongono e lo scambio di idee non può che essere positivo”. E non manca di far notare che il pd no uò certo dirsi un partito coeso: “La prima cosa che che hanno fatto appena eletti è stata la polemica Carletti – Canale per la presidenza del consiglio; oppure vogliamo ricordare come Luciano Pizzetti sia entrato a gamba tesa sul caso Ponchielli contro il sindaco Galimberti? O anche il caso dell’onorificenza proposta ad Angela Cauzzi che la stessa ha rifiutato? Lasciamo stare le pleimiche senza senso e vediamo invece di lavorare”.

Resta forse il problema di un partito cresciuto molto in fretta, a Cremona come altrove, a cui spetterà l’onore e l’onere  di indicare il prossimo candidato sindaco in una città in cui non ha esperienza di governo. Ma su questo Foggetti si mostra sicuro: “Sono convinto che sulla città saremo in grado di presenterare ottime persone alle amministrative e avremo anche ottimi candidati sindaco in giro per la provincia”. gbiagi

 

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