Caso "Sartoriali". Per l'ex titolare
Monica Guasti chiesto un anno
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Un anno di reclusione e 750 euro di multa. E’ la richiesta del pm onorario nei confronti di Monica Guasti, ex titolare dell’agenzia di corso Mazzini “Le Sartoriali del Viaggio” accusata di appropriazione indebita. Per la procura, nel 2017 si sarebbe appropriata della somma di 16.221,89 euro consegnata da Roberto Esposito, un cliente, per la prenotazione di un pacchetto viaggio in Papua Nuova Guinea. Il giudice deciderà il prossimo 17 gennaio.
Quello di Roberto era stato il viaggio più costoso. Una volta arrivato in Papua Nuova Guinea, il tour operator gli aveva comunicato con sua grande sorpresa che il viaggio non risultava pagato. Al cliente era toccato mettere mano al portafoglio e pagare una seconda volta. Nel frattempo Roberto è deceduto, e a luglio di quest’anno è mancata anche la moglie. A costituirsi parte civile attraverso l’avvocato Attilio Raco di Milano restano i due figli. Come risarcimento danni è stata chiesta una somma di 18.000 euro. Il legale di parte civile ha poi chiesto che, “considerata la gravità della condotta”, nel caso di una eventuale condanna con i benefici di legge, che la sospensione della pena sia concessa” a patto che la Guasti “rifonda le parti civili almeno con una provvisionale”. Da parte sua, la difesa, rappresentata dall’avvocato Sonia Masserdotti, ha puntato sulla mancanza di dolo, chiedendo l’assoluzione.
Il viaggio, in sostanza, era stato prenotato e già pagato da Esposito, ma i servizi risultavano non pagati. “Tutto era gestito dalla Guasti”, hanno detto i testimoni nel corso del procedimento. “In agenzia, in pratica, c’era bisogno di denaro per tappare i buchi aperti su altri viaggi”. Lo stesso avvocato Raco ha sottolineato che “in quel momento l’agenzia versava in una situazione economica di crisi”.
Nell’aprile del 2021 la Guasti, finita nei guai con l’accusa di essersi appropriata del denaro dei clienti, era stata condannata ad otto mesi, pena sospesa, per aver falsificato una cambiale, e assolta dal reato di appropriazione indebita riguardante 4.824 euro consegnati a titolo di rimborso per una mancata effettuazione di un viaggio in Cile, Polinesia francese e Giappone e mai consegnati al cliente.
L’agenzia viaggi era stata inaugurata in pompa magna il 14 gennaio del 2017. Nel maggio del 2018, la chiusura: la società era morosa per parecchie mensilità: circa 70.000 euro. E in più c’erano querele, dipendenti e creditori non pagati. L’imputata era stata accusata di essersi appropriata del denaro dei clienti per saldare i fornitori con i quali era indebitata anzichè pagare i tour operator. Alla fine i clienti erano stati risarciti e di conseguenza le querele erano state ritirate.
Sara Pizzorni