Cronaca

Arrotondava vendendo merce
contraffatta. Ex militare nei guai

Arrotondava lo stipendio con la vendita di prodotti contraffatti. La merce,  portafogli, zaini, capi di abbigliamento, scarpe di varie taglie e vari brand, la ordinava via Internet dalla Cina e poi la rivendeva sul suo profilo facebook o tramite canali di vendite e-commerce già esistenti o addirittura aprendone altri. Tutti prodotti, soprattutto scarpe di marca, offerti ad un prezzo decisamente vantaggioso rispetto a quello di mercato. Un’attività parallela che un ex militare dell’Esercito di 43 anni residente a Cremona effettuava anche quando era ancora in servizio.

L’avvocato Antonioli

Nel novembre del 2022 i finanzieri avevano “agganciato” il venditore pubblicando la richiesta di un paio di scarpe firmate. Pronta la risposta e la successiva disponibilità con l’invio di un numero di telefono tramite il quale gli investigatori sono risaliti all’identità dell’ex militare, che in una delle chat, desideroso di concludere la vendita, aveva definito la sua attività “un bellissimo business” che portava avanti da “tanti anni”.

“Rilevante”, per gli inquirenti, “la disponibilità, in termini quantitativi, di merce e calzature firmate”, in quanto il venditore offriva la possibilità di acquistare interi stock. Disponibilità, peraltro testimoniata anche dall’invio di numerose foto. Il 43enne avrebbe messo in piedi un vero e proprio “shop online”, proponendo anche la vendita di 750 giubbotti. Gli annunci in questione non erano quasi mai legati ad un singolo pezzo posto in vendita, ma avevano l’obiettivo di rappresentare ai potenziali acquirenti la disponibilità di quel prodotto o di quel modello in diverse taglie, colori e misure. “Un fenomeno di rilevanti dimensioni e circostanza alquanto inspiegabile, considerato il suo lavoro ‘ufficiale'”.

Nei confronti dell’ex militare la procura di Cremona ha chiuso le indagini sia per il reato di introduzione nel territorio dello Stato di prodotti industriali con marchi contraffatti o alterati, che per ricettazione. Nella propria abitazione, nel marzo dell’anno scorso i militari della guardia di finanza avevano sequestrato numerosissimi prodotti. Per il 43enne, assistito dall’avvocato Franco Antonioli, si va verso la richiesta di rinvio a giudizio.

Sara Pizzorni

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