Salvini da Portesani: "Per vincere puntate
su un tema e mantenete le promesse"
“Vannacci? Dovrebbe ringraziare Corriere della sera e Repubblica per tutti i libri che ha venduto. Il bello delle elezioni Europee è che si possono votare tre candidati, sicuramente per primo io voterò un milanese, Fedriga magari un friulano, Zaia un veneto, mi sembra normale”. “Macron? E’ pericoloso, vuole mandare i nostri figli sul campo nella guerra in Ucraina”. “Io sono per meno Europa in Italia e più Italia in Europa. Voglio che l’Europa mi lasci mangiare quello che voglio e non mi imponga la carne sintetica, e piuttosto che mi aiuti a difendere i miei confini dagli sbarchi dei clandestini”.
Così il Salvini – pensiero su alcuni dei punti trattati questo pomeriggio a Cremona in sala Maffei della Camera di Commercio, per presentare il suo libro “Controvento. L’Italia che non si arrende”, in un dialogo con il giornalista Giovanni Palisto. Accompagnato da tutto il quartier generale leghista cremonese e dal candidato sindaco del centrodestra Alessandro Portesani, ha raccontato le origini della sua militanza leghista con Maroni e Bossi (“non saremmo qui se non avessero cominciato loro”), ricordando i capisaldi federalismo e autonomia: “Dopo 30 anni – ha detto a proposito di quest’ultima – ce l’abbiamo fatta, la legge è arrivata in Parlamento nella sua forma definitiva”.
Il richiamo ai temi fondativi della Lega non è casuale davanti a un elettorato leghista che si è perso per strada negli anni del governo giallo verde e in quello successivo con Draghi: “Potete immaginare come sia stato trovarsi insieme a Di Maio, Toninelli, Renzi (Salvini apre spesso siparietti e questo si riferisce al da lui detestato Covid: “In quel periodo in Italia tutti hanno scoperto di avere due o tre cani da portar fuori casa” ndr) ma l’abbiamo fatto perchè ci siamo detti: stiamo a guardare oppure ci rimbocchiamo le maniche? Altri hanno scelto di restare fuori, noi abbiamo scelto l’altra strada, anche a costo di perdere dei voti”. Ora però le cose stanno cambiando, “molta gente mi ha detto che due anni fa non mi ha votato ma adesso che si parla di Europa la Lega è il partito con le idee più chiare”.
La guerra Russia Ucraina è tornata più volte nell’intervento, l’Unione Europea non è in grado secondo Salvini di elaborare una strategia che non sia quella del riarmo (“A me piace l’Europa degli scambi Erasmus, non quella della corsa alla fabbricazione di armi”) e auspica il ritorno di Trump il prossimo novembre negli Stati Uniti: “Guarda caso è solo durante i Governi democratici che vengono fatte le guerre, non durante quelli repubblicani”.
Inevitabili le domande sulla candidatura di Roberto Vannacci, tema mediatico da svariati giorni: “Io non lo conoscevo fino all’estate scorsa, poi quando ho visto che tutti gli davano contro mi sono incuriosito. Non condivido tutto quello che c’è scritto nel suo libro, ed è giusto così, il pensiero unico non mi piace. Però, se a sinistra candidano una persona che è detenuta in un carcere all’estero con accuse pesantissime, noi non possiamo mettere nelle nostre liste un Generale che ha difeso i suoi uomini e l’onore dell’Italia in Iraq e in Afghanistan?”
Più volte acclamato dai militanti in sala (presenti tra gli altri il coordinatore regionale, on. Fabrizio Cecchetti), ha poi raggiunto la sede del comitato elettorale di Portesani in piazza Roma e rispondendo alla sua domanda su come si possa vincere a Cremona: “Non fate promesse mirabolanti – ha detto – perchè poi i cittadini vengono a chiedervene conto; promettete la gestione quotidiana e poi scegliete un tema: scegliete un tema da portare avanti per 35 giorni perché la gente non ha tanto tempo di pensare al voto. Ricordatevi, l’importante è seminare una idea di città, scegliete quello che secondo voi è il tema nel cuore dei cremonesi, con la certezza che manterrete la parola data. E poi parlate a tutti, anche ai tanti stranieri che sono arrivati a Cremona, si sono inseriti, pagano le tasse, lavorano, vanno a scuola. La differenza nel 2024 non la fa il colore della pelle ma l’essere persone perbene”.
“Se ci sono sindaci del Centrodestra a Grosseto, Pistoia, Massa, Lucca, nella una volta rossa toscana, io penso che possiate farcela anche voi, anzi mi aspetto che vinciate al ballottaggio… non dico al primo turno perchè è più bello vincere al ballottaggio“.
Solo di sfuggita è comparso il tema delle infrastrutture: a proposito di rendere Cremona “un po’ più ricca, un po’ più con lo sguardo al futuro pensando ai giovani”, ha concluso il ministro, “io ci metto del mio: sulla Tirreno – Brennero, sull’autostrada Cremona Mantova, sul potenziamento della ferrovia Cremona Codogno Mantova, però c’è bisogno che qualcuno queste strade le percorra”. gbiagi