Cronaca

Covid, crescono i contagi: focolai
in alcune Rsa del territorio

Il dottor Luigi Vezzosi
Il dottor Luigi Vezzosi

Tornano a crescere i casi di Covid, anche in provincia di Cremona, dove in aumento sono sia i contagi sia i ricoveri. Un quadro della situazione che è comunque assolutamente sotto controllo e senza particolari criticità.

Nel territorio di Ats Val Padana abbiamo registrato un incremento dei casi a partire dal mese di luglio e che si sta mantenendo anche per agosto, in particolare nella fascia adulta degli over 65″ spiega il dottor Luigi Vezzosi, dirigente medico dell’Uos Prevenzione Malattie Infettive dell’Ats ValPadana.

Non si tratta, tuttavia, di un quadro completo della situazione: come spiega il medico, infatti, “i dati possono essere sottostimati, in quanto non si fa più il tampone molecolare come in passato”.

Tuttavia, ci sono alcuni indici indiretti utili ad avere un quadro della situazione, “come possono essere le occupazioni dei reparti in ospedale, e i dati provenienti dalle reti dei medici sentinella e dal pronto soccorso”. Emerge quindi che, fortunatamente, non vi sono pazienti in terapia intensiva, mentre “qualche ricovero c’è negli altri reparti, ma nulla che desti preoccupazione” evidenzia il medico.

“Inoltre stiamo monitorando la situazione nelle Rsa del territorio, dove abbiamo individuato qualche focolaio, anche se al momento le condizioni cliniche dei pazienti sono stabili”. In particolare, spiccano i casi delle Rsa di San Giovanni in Croce, dove si è verificato un focolaio di una ventina di casi, e di Trigolo.

L’incremento dei contagi, tuttavia, non è legato solo a una variante specifica: “Vediamo un cocktail di varianti, che risalgono sempre a Omicron. Quella che sta dominando è la KP.3 e suoi sottolineaggi, che probabilmente influenza questa risalita dei contagi”.

I sintomi sono sempre gli stessi: “febbre, sintomi da raffreddamento, ma in alucni casi, come pazienti anziani e immunodepressi è buona norma prestare attenzione”. In queste situazioni, infatti, i problemi possono essere più gravi.

Del resto, anche le possibilità terapeutiche sono aumentate, in questi anni. “Oggi abbiamo più strumenti rispetto al passato per gestire il contagio” continua Vezzosi. “Questo è frutto dell’immunità naturale e di quella vaccinale. Ma abbiamo anche strumenti terapeutici, come antivirali specifici, anticorpi monoclonali, ecc”.

In ogni caso, oggi è ancora consigliabile anche fare il vaccino, in alcuni casi: “Per i pazienti fragili e immunodepressi è raccomandato, sebbene se a volte potrebbe non essere sufficiente. Sicuramente nell’autunno potremo avere a disposizione vaccini più aggiornati contro le ultime varianti. Non appena saranno disponibili, Ministero, Regione e Ats pubblicizzeranno le modalità di adesione alla campagna vaccinale”.

Difficile comunque fare previsioni per il futuro: “Al momento la situazione è stabile. Come Ats monitoriamo attentamente l’andamento dei contagi e lo stato clinico dei pazienti, così’ come l’occupazione dei reparti. Al momento non vedo segnali di criticità. Ma i soggetti più a rischio di infezione devono proteggersi” conclude Vezzosi.

Laura Bosio

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...