Cronaca

Non furono loro a derubare
il padre di un avvocato, assolti

Assolti dall’accusa di aver rubato a casa del padre di un avvocato: si è concluso così il processo a carico di tre imputati, per una vicenda che risale al marzo 2021. Non è infatti stato possibile, secondo il giudice, determinare con certezza chi fosse stato a commettere l’azione criminale.

La vicenda risale al marzo 2021, quando ignoti ladri si erano introdotti nella cantina della casa in questione, portando via 60 bottiglie di vino, di cui 30 pregiate, un elmetto degli alpini, un medaglione raffigurante mussolini e tre contenitori per la raccolta differenziata. I malviventi avevano poi cercato di entrare, senza riuscirvi, anche in un’altra cantina.

A individuare i tre imputati come presunti autori dei fatti erano stati i militari della Guardia di Finanza che, durante un appostamento, avevano notato movimenti sospetti sotto casa di uno dei tre, già noto alle forze dell’ordine. E nel ricevere, il giorno dopo, la denuncia, con tanto di racconto di una testimone oculare, che aveva raccontato di aver visto un’auto come quella degli imputati, avevano immediatamente collegato i fatti.

A fronte di un quadro probatorio incerto, il giudice ha però deciso per l’assoluzione dei tre imputati, difesi dagli avvocati Giancarlo Rosa e Marco Bencivenga, “per  non aver commesso il fatto”, nonostante per due di loro il pm avesse chiesto una pena di 4 anni e 1 mese di reclusione. lb

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