Politica

Provincia, fine mandato per
Signoroni: il bilancio di 5 anni

Con le elezioni di domenica prossima termina il quinquennio di presidenza per Paolo Mirko Signoroni alla Provincia di Cremona. Un avvio molto turbolento, quello che precedette la sua elezione nel 2019, con i ricorsi da parte della Lega per i dubbi sulla candidabilità dello stesso Signoroni che non si era dimesso per tempo da altra carica istituzionale. Dietro le scheramglie giudiziarie, andate avanti a lungo, stava però un problema di fondo, tutto politico: il sindaco di Dovera era stato indicato a seguito di un accordo tra Pd e fuoriusciti da Forza Italia, i cosiddetti “civici”, questi ultimi in netta contrapposizione con la linea ufficiale del centrodestra che vedeva uniti la stessa Forza Italia, la Lega e l’Udc.

“E’ stato un mandato non facile – afferma oggi Signoroni a consuntivo di questi cinque anni -. Per la prima volta c’erano più schieramenti tra i consiglieri. Con loro si è dovuto lavorare per garantire il funzionamento delle attività di base della Provincia, ma anche per mettere a terra i numerosi investimenti: stiamo parlando di quasi 200 milioni di opere che non c’erano mai stati in precedenza”.

Edilizia scolastica, e messa in sicurezza di strade e tangenziali sono le voci più pesanti del bilancio provinciale, ma c’è anche dell’altro: “Rispetto a quando sono arrivato – aggiunge –  la Provincia ha cominciato a investire dando anche dei piccoli contributi ai comuni per fare le proprie opere”.

Da più parti sono arrivate accuse di immobilismo rivolte al Consiglio provinciale, dove i numeri parlano chiaro: 12 i componenti del Consiglio, sei di maggioranza, sei di minoranza e il presidente a garantire un risicato 50+1. “Veti incrociati non ve ne sono mai stati, ognuno aveva le proprie idee, abbiamo sempre cercato di farle collimare in Consiglio e in qualche caso il voto è avvenuto all’unanimità, in altri no, ma questo fa parte della politica: lo si vede a tutti i livelli dal più piccolo Comune al Governo”.

“Per il futuro della Provincia mi auguro che la legge Delrio venga abolita per ridare dignità a questo Ente, al territorio e ai comuni che ne fanno parte e mi auguro un dialogo più costrutitivo e meno critico per il bene della cittadinanza. Auguro che si completino le opere già pianificate a beneficio non del Consiglio uscente ma di cittadini e  imprese”.

Signoroni rimarca quanto fatto anche per portare avanti e far decollare l’associazione di scopo per attuare il Masterplan 3C, strumento di pianificazione fortemente voluto dalle categorie economiche.

Ma l’ultimo pensiero del presidente è rivolto al personale. “L’ente ha ancora 300 dipendenti. L’altra sera  nell’ultimo consiglio provinciale, ho espresso l’augurio che il mio successore  mantenga il contatto diretto coi dipendenti, sono un tessuto di ricchezza e di materiale umano che ci contraddistingue rispetto ad altri enti. Abbiamo del personale con ottime qualità che spero non vengano perse nel tempo”.
Giuliana Biagi

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...