Perse il figlio in un incidente:
"Ragazzi, rispettate le regole"
Ha invitato gli studenti presenti al cinema Filo per la proiezione del film sulla sicurezza stradale alla “responsabilità e al rispetto delle regole”. Tra le testimonianze sentite in sala, anche quella di Cesare Chiodelli, papà di Davide, morto nella notte tra il 27 e il 28 giugno del 2007 a Castelvetro Piacentino. Fu una strage. Insieme a Davide morirono tutti i suoi amici, tutti giovanissimi: Adenilson Grisi, Adam Fassali e Eyafe Harrymann Junior. Stavano tornando a casa dopo una serata trascorsa in compagnia quando improvvisamente si trovarono addosso una Audi A4 che viaggiava in direzione Piacenza. L’autista era completamente ubriaco, invase la corsia di marcia opposta e travolse l’auto con i quattro ragazzi cremonesi a bordo, uccidendoli tutti.
“Al di là del dramma e del dolore, ci si aspetta che poi venga fatta giustizia”, ha detto Cesare Chiodelli. “E invece non è stato così. Il responsabile è stato condannato solo a tre anni con la condizionale, 800 euro di multa per aver guidato ubriaco e una sospensione temporanea della patente. Non si è fatto neanche un giorno di galera. E questa è stata la pena per aver ucciso quattro ragazzi che andavano dai 17 ai 24 anni. Mi è rimasto un grande senso di ingiustizia, e quindi mi sono battuto per far sì che i responsabili di queste tragedie potessero essere condannati. Le regole sono da rispettare, e se non le rispetti è giusto che una persona venga punita.
Dalla morte di suo figlio, Cesare Chiodelli ha intrapreso una battaglia personale affinché quella terribile tragedia non venisse mai dimenticata, organizzando varie iniziative e partecipando ad incontri e convegni come quello che si è tenuto questa mattina al cinema Filo, spronando i ragazzi alla responsabilità e al rispetto delle regole, e facendo un appello ai genitori e alla scuola affinchè il tema della sicurezza stradale sia sempre al centro dell’educazione delle giovani generazioni.
Sara Pizzorni