Massacrò di botte la compagna
disabile. 40enne rinviato a giudizio
Per un anno avrebbe maltrattato in numerose occasioni, in preda all’abuso di alcol e stupefacenti, la compagna, invalida al 100 per cento per un disturbo della personalità. Le avrebbe costantemente rivolto frasi ingiuriose, come “Sei una mongola, una handicappata, tossica di farmaci”. L’avrebbe minacciata di non rivelare le violenze subite: ” Se mi denunci te la faccio pagare, ti faccio spaccare la faccia da mia sorella, da mia madre”. Le avrebbe impedito di uscire autonomamente , di frequentare e contattare amici e parenti. La coppia si era conosciuta su facebook e i due erano stati insieme dal maggio del 2022 al maggio dell’anno successivo.
Nell’ottobre del 2022, durante un litigio, l’imputato, un 40enne residente a Cremona, ubriaco, avrebbe afferrato al collo la convivente, lei di 38 anni, stringendo la presa con entrambe le mani, e poi l’avrebbe spintonata, tirandole i capelli e colpendola a pugni e schiaffi.
Due mesi dopo, a dicembre, sempre nel corso di una lite, l’avrebbe afferrata, stringendole il braccio intorno al collo, rendendole difficoltosa la respirazione, dopodichè, a fronte del tentativo di lei di liberarsi, l’avrebbe afferrata al collo sbattendola contro il frigorifero. Qualche ora dopo l’avrebbe picchiata, sferrandole pugni alla testa.
L’ultimo dell’anno, dopo essere stato allontanato dalla sua abitazione perchè ubriaco, avrebbe tentato di sfondare la finestra per riuscire ad entrare, per poi riprovarci più tardi sferrando calci al portone e intimando alla donna di aprirgli.
Il primo febbraio del 2023, dopo averla ingiuriata, l’avrebbe ancora una volta afferrata per i capelli, facendola cadere e trascinandola per l’appartamento e facendole sbattere la testa contro un mobile della camera da letto.
Lei non lo ha mai denunciato “paura di ritorsioni”, ma quando era stata costretta ad andare al pronto soccorso aveva spiegato cosa le era successo e da lì era partita la segnalazione.
Il caso è stato discusso oggi davanti al giudice per l’udienza preliminare. Il 40enne, assistito dall’avvocato Michele Barrilà, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di maltrattamenti con l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni di una persona affetta da disabilità totale, e di lesioni. Per lui il processo si aprirà il prossimo 17 dicembre.
Sara Pizzorni