Lettere

“Pista ciclo-pedonale VenTo terra di nessuno”

da Roberto Caccialanza

Egregio Direttore,
c’è un grosso e grave problema lungo la pista ciclo-pedonale VenTo fra il motocross/via Riglio e Spinadesco: il traffico.

In quella “terra di nessuno” i pedoni e i ciclisti devono stare bene attenti a non farsi investire da coloro che, sprezzanti dei divieti e del buonsenso, percorrono l’argine Maestro a tutta birra (siamo in Italia e i cartelli di segnalazione sono considerati un semplice suggerimento, non un obbligo). C’è il SUV Jeep rosso-arancione che arriva a tutta velocità, suona ripetutamente e nervosamente il clacson come se tu, pedone o ciclista sulla pista ciclo-pedonale, fossi in torto, e che ti supera sfrecciando a pochi centimetri dal gomito per farti capire (anche a gesti poco carini) che la prossima volta dovrai spostarti senza se e senza ma; c’è il tizio sulla Panda verde che porta a spasso i cani; c’è il furgone bianco targato Brescia che ti sfiora senza minimamente rallentare; ci sono le numerose autovetture (di pescatori?) che vanno e vengono; ci sono pure quelli che in auto percorrono la VenTo usandola come tangenziale (o scorciatoia) fra Cremona e Spinadesco… Ci sono quelli che passano sulla pista ciclo-pedonale VenTo dell’argine Maestro fra Spinadesco e l’ex Manola anziché sulla strada carrozzabile che si trova alla base dell’argine… L’elenco sarebbe ancora lungo.
Prima dell’asfaltatura della VenTo c’erano alcune sbarre chiuse o addirittura blocchi di cemento che (almeno in alcuni tratti) impedivano il transito agli autoveicoli, ma ora ogni passaggio è senza alcuna limitazione.
I cartelli stradali segnalano che il transito è consentito esclusivamente ai mezzi autorizzati: quali sono (a parte i mezzi agricoli)? Come si possono riconoscere? A chi spetta il controllo del tratto di VenTo per questo tipo di infrazioni?

Perché non posizionare dei paletti o barriere di sicurezza ben visibili, che permettano il transito ai soli pedoni e ciclisti, oppure sbarre chiuse a chiave fornendo le chiavi ai soli soggetti autorizzati, con l’obbligo di richiuderle dopo il loro passaggio?

Cordiali saluti,
Roberto Caccialanza

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