Corea del Nord fa esplodere strade collegamento con Seul, Kim Jong Un a riunione sicurezza
(Adnkronos) – Resta alta la tensione nella penisola coreana. La Corea del Nord ha fatto saltare tratti di strade, di collegamenti con la Corea del Sud. A renderlo noto sono i militari sudcoreani. Secondo lo Stato Maggiore di Seul, riporta l’agenzia sudcoreana Yonhap, sono stati distrutti tratti di due strade sul lato nord della linea di demarcazione. Intanto, riferiscono i media di Pyongyang, il leader nordcoreano Kim Jong Un tenuto una riunione di sicurezza con i militari, per parlare delle incursioni di droni sudcoreani lungo il confine e discutere di una possibile azione militare in risposta.
La scorsa settimana Pyongyang aveva annunciato l’intenzione di tagliare tutti i collegamenti, stradali e ferroviari, con la Corea del Sud affermando di voler tutelare la sicurezza nazionale. “Intorno a mezzogiorno i militari nordcoreani hanno effettuato detonazioni, presumibilmente per interrompere le strade Gyeongui e Donghae, e stanno portando avanti altre attività con l’impiego di equipaggiamento pesante”, hanno reso noto i militari sudcoreani, che precisano di aver risposto con l’esplosione di colpi a sud della linea di demarcazione.
In termini pratici, la distruzione delle rotte di viaggio fa poca differenza: le due Coree restano divise da uno dei confini più fortificati al mondo e le strade non sono state utilizzate per anni. Ma il suo simbolismo giunge in un momento di retorica particolarmente infuocata tra i due leader coreani.
Sempre la scorsa settimana la Corea del Nord ha accusato Seul per l’invio di droni verso Pyongyang, per tre volte in una settimana, con un ‘carico’ di volantini di propaganda.
Alla riunione di ieri, ha reso noto l’agenzia nordcoreana Kcna, Kim è stato informato sul “caso della provocazione grave del nemico che ha violato la sovranità” della Corea del Nord e ha esaminato un piano di “azione militare immediata” nella disputa con Seul.
Sabato Kim Yo Jong, la potente sorella di Kim, ha messo in guardia da un “orribile disastro” nel caso fossero stati rilevati altri droni.