A2A aggiorna il piano strategico
Via dal gas, ora punta sull'elettrico
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Viene presentato questa mattina a Milano l’aggiornamento del piano strategico di A2A per il periodo 2024 – 2035, approvato dal Cda presieduto da Roberto Tasca. La strategia, che rimane incentrata sui due pilastri della Transizione energetica e dell’Economia circolare, coniuga decarbonizzazione e competitività. Il Piano conferma investimenti per 22 miliardi di euro. Il 70% degli investimenti di sviluppo al 2030 è già autorizzato o in corso di realizzazione.
“Guardiamo al 2035 con un Piano che coniuga generazione di valore sostenibile, decarbonizzazione, innovazione e contributo all’autonomia energetica del Paese. Sono scelte strategiche che indirizzano i nostri business e trovano conferma nel Rapporto Draghi per il rilancio della competitività europea. La nostra visione di lungo periodo ci ha consentito di essere solidi di fronte alle incertezze geopolitiche ed economiche di questa fase storica, e di ottenere ottimi risultati, superiori alle previsioni.
“Per questa ragione abbiamo potuto fare nuovi investimenti anticipando cantieri e rivedendo al rialzo i dividendi per i nostri investitori” commenta Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A. “Dopo aver destinato importanti risorse per un ampio piano di welfare a supporto della genitorialità a favore dei dipendenti del Gruppo, abbiamo deciso di proporre alla prossima Assemblea degli Azionisti un Piano di Azionariato Diffuso. Vogliamo coinvolgere tutti i colleghi nel percorso di crescita dell’azienda e condividere con loro i risultati di un lavoro costruito insieme”.
A2A anuncia così la realizzazione di nuovi impianti rinnovabili, stipulando PPA (Power Purchase Agreement) per l’acquisto e vendita dell’energia, e con investimenti nelle reti elettriche come supporto all’elettrificazione dei consumi. Per favorire una maggiore autonomia europea rispetto all’approvvigionamento delle materie prime critiche, il Gruppo ha previsto di estendere le attività di recupero di materiale alle batterie al litio, progettando la realizzazione di un impianto per creare nuova “materia prima seconda” da riutilizzare nei processi produttivi.
Dei 22 miliardi di investimento, 6 sono destinati all’economia circolare e 16 alla Transizione energetica.
Economia circolare. A2A punta a mantenere una posizione di leadership nel settore ambientale con oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti trattati al 2035 in oltre 70 impianti, di cui 11 nuovi attualmente in cantiere. Gli investimenti in quest’area mirano a ridurre il gap impiantistico nazionale e a promuovere la valorizzazione dei rifiuti attraverso il recupero di energia e di materia. Il Gruppo produrrà 2,7 TWh di energia elettrica e 2,2 TWh di energia termica dai rifiuti.
Inoltre, nell’attività di recupero di materia, saranno trasformate in prodotti e materie prime seconde oltre 1 milione di tonnellate al 2035. Lo sviluppo del Teleriscaldamento rimane una leva chiave per la decarbonizzazione dei contesti urbani, con una crescita dovuta anche al recupero da cascami termici industriali di terzi e da nuovi data center. Completa l’impegno del Gruppo nell’Economia circolare l’investimento di mezzo miliardo di euro nel ciclo idrico per ridurre le perdite di rete e realizzare nuovi depuratori.
Transizione energetica. Grazie agli investimenti previsti nelle reti di distribuzione, nel 2025 la RAB (Regulatory Asset Base, Capitale Investito Regolatorio) elettrica supererà la RAB gas, anche grazie all’acquisizione degli asset nelle province di Milano e Brescia prevista a fine 2024. In linea con gli indirizzi di crescita future-fit del Gruppo, è attualmente in corso di valutazione una possibile cessione degli asset gas negli ambiti territoriali di Brescia, Bergamo, Cremona, Pavia e Lodi (tema su cui c’è la forte opposizione del sindacato, ieri a Cremona i Chimici di Cgil Cisl e Uil hanno espresso le loro preoccupazioni al Prefetto Giannelli).
Con un target di 5,7 GW di capacità rinnovabile installata entro il 2035, A2A continua a supportare l’elettrificazione dei consumi e lo sviluppo delle FER (fonti di energia rinnovabile): gli investimenti mirano a rendere l’energia rinnovabile più diffusa, accessibile e meno sensibile alla volatilità di mercato.
La crescita dell’EBITDA nel breve periodo è guidata principalmente dallo sviluppo industriale del segmento Energia e Smart Infrastructures, mentre nel medio-lungo periodo, dal comparto Ambiente e Smart Infrastructures. Nel dettaglio: la crescita del segmento Energia è sostenuta dall’entrata in esercizio della nuova centrale termoelettrica a ciclo combinato di Monfalcone, dal contributo della nuova capacità rinnovabile, dagli sviluppi impiantistici finalizzati a incrementare la flessibilità del sistema elettrico, nonché dalla progressiva crescita della base clienti.
La Business Unit Ambiente è trainata dal contributo degli impianti di Trezzo, Crotone e Corteolona, nonché dallo sviluppo del comparto bioenergie e dalla realizzazione di diversi impianti di recupero materia. Tale dinamica è in parte compensata dalla flessione della marginalità nel comparto raccolta a seguito della dinamica competitiva delle gare per il rinnovo delle concessioni.
L’Utile Netto Ordinario è atteso a 0,8 miliardi nel 2024 (0,6 miliardi escludendo l’effetto scenario), 0,7 miliardi nel 2027 e 0,8 miliardi nel 2030, mentre si attesta a oltre 1 miliardo nel 2035.
Miglioramento della politica dei dividendi. L’avanzamento nel percorso di crescita strutturale del Gruppo ha permesso un aggiornamento della politica dei dividendi. La nuova politica prevede una crescita sostenibile del dividendo per azione di almeno il 4% annuo, rispetto al 3% annuo previsto nel precedente Piano presentato a marzo 2024.
Il Gruppo, infine, sta sviluppando un Piano di Transizione Climatica e un piano d’azione per la tutela della biodiversità che saranno completati entro il 2025, insieme a programmi per promuovere diversità, equità ed inclusione sul posto di lavoro. Mentre prosegue il Piano genitorialità da 10 M€ all’anno, sarà anche proposto alla prossima Assemblea degli Azionisti un Piano di Azionariato Diffuso a favore di oltre 13.000 dipendenti del Gruppo. Il Piano triennale di Azionariato diffuso, che si pone l’obiettivo di promuovere l’ingaggio ed il senso di appartenenza verso l’azienda, oltre che di favorire la formazione in ambito finanziario dei dipendenti, prevedrà un pacchetto azionario iniziale senza esborso, e la possibilità di acquisto di ulteriori azioni a condizioni agevolate.gb