Cronaca

Tra musica ed emozioni, la Mannoia
fa cantare il Ponchielli

Fotogallery Francesco Sessa

Ben ritrovati, perché qui io ormai sono di casa. Qui ho debuttato con tante tournée; grazie a tutti voi“.
Si è aperto così, nella serata di giovedì, il concerto di Fiorella Mannoia al Ponchielli di Cremona, tappa del nuovo tour nei teatri della cantante romana dal titolo “Fiorella Sinfonica – live con orchestra” che ha toccato nelle ultime settimane diverse location in giro per l’Italia.

Uno spettacolo che è stato un’esplosione di musica dal vivo, luci e applausi, che ha emozionato un teatro sold out da mesi, con fan accorsi da tutta la provincia per ascoltare la loro beniamina.

Ad accompagnarla, sul palco, per la prima volta nella sua carriera, l’Orchestra Mercadante di Altamura, diretta dal Maestro Rocco de Bernardis e composta da una trentina di elementi, tra violini, bassi, percussioni, pianoforti e chitarre; una situazione nuova per la cantante, che ha voluto “farsi questo regalo” (e farlo al suo pubblico) per i suoi primi settant’anni.

Il concerto ha preso il via puntale intorno alle 21; ad accogliere i tanti spettatori, all’apertura del sipario, sul palco proprio l’orchestra, immersa in un’atmosfera soffusa. Dopo le prime note arriva lei, in un abito lungo e bianco, a piedi nudi, che apre le danze con la sua “Caffè nero bollente“.

Interpretato per la prima volta al Festival di Sanremo del 1981, “Caffè nero bollente” è un brano a suo modo iconico, che parla di femminismo e revanscismo della figura della donna; sarà questo solo il primo dei tanti brani dedicati alla tematica (tanto cara all’artista) portati sul palco del Ponchielli.

Sulla stessa linea, poco dopo, arriva il ricordo della fondazioneUna, nessuna, centomila“, attraverso cui proprio la Mannoia ha raccolto negli ultimi mesi diversi milioni di euro da destinare ai centri antiviolenza. “Se ne parla sempre tanto, si fanno tanti proclami ma poi nessuno fa mai niente. Quindi, se possiamo, aiutiamoci tra noi; così va avanti l’Italia. Perché dalla violenza si può e si deve uscire” ha commentato l’interprete, lanciando il brano ‘Nessuna conseguenza‘, “dedicato alle donne che ce l’hanno fatta”.

E ancora, alla fine poco prima del gran finale, la “modifica” del testo di ‘Quello che le donne non dicono‘, una delle canzoni più note dell’artista romana; il ritornello diventa infatti, per l’occasione ‘ti diremo un altro… forse‘ “e potrebbe essere anche no. Vi prego, insegnatelo ai vostri figli e ai vostri nipoti: quando una donna dice No è No“.

Sul palcoscenico cremonese, la Mannoia si sente davvero a casa, e lo dimostra a più riprese: si diverte, si muove e si commuove, gioca e scherza con pubblico e musicisti, alternando alcuni dei brani più celebri del suo repertorio a pezzi della storia della musica italiana, pescati dall’ampio bacino del cantautorato nazionale. Tra questi, ‘Io vivrò senza te‘ di Lucio Battisti, ‘Se io fossi un angelo‘ di Dalla, ‘La storia‘ di De Gregori e ‘Margherita‘ di Cocciante, che ha visto un inedito ed emozionante “duetto” tra la cantante e gli spettatori.

Durante il concerto, Fiorella non risparmia critiche alle diverse problematiche che affliggono il mondo odierno: si scaglia contro la guerra in Ucraina e in Medioriente, parla di immigrazione e ricorda che “essere gentili, oggi, è un atto rivoluzionario“.

Dopo i saluti finali, poi, un’inaspettata sorpresa: la cantante si assenta pochi minuti, si cambia d’abito e, sulle note della sua “Il cielo d’Irlanda” scende in platea, stringendo mani, abbracciando i presenti e concedendosi a qualche fotografia.

Uno spettacolo che ha entusiasmato per oltre due ore il pubblico pagante, dondolato dolcemente su un’altalena di lacrime e sorrisi, battute e riflessioni: la voce di Fiorella Mannoia è come sempre unica e inconfondibile, capace di trasmettere emozioni sincere, fatta risaltare ulteriormente da un’egregia performance da parte dell’orchestra live.

Alla fine, solo applausi e uno scherzoso augurio da parte della cantante “se non ci si vede in giro, buone feste a tutti!”.

Andrea Colla

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