Cronaca

Malagnino, la minoranza
boccia le spese di fine anno

Quando mancano poche settimane alla fine dell’anno, il gruppo consigliare di minoranza “Innovazione per Malagnino” esprime tutte le sue perplessità sulle ultime scelte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Zini in tema di spesa pubblica. Attraverso un post sulla pagina facebook della lista, il capogruppo Sergio Priori le elenca per filo e per segno, “con curiosità e qualche perplessità”: dai 2.562 euro per luminarie natalizie, quando il comune di Bonemerse, partner nell’Unione, ne ha spesi 1.220, ai 2.856 per il Gonfalone comunale; dai 1.830 euro per tre piante non autoctone, fino ai quasi 9000 euro per i nuovi arredi della sala consigliare. E su tutto, la spesa forse più particolare: 1.256 euro per due bacheche. “Ecco – spiega il consigliere – non abbiamo una sala civica degna di tale nome per i nostri anziani, ma anche per i giovani, e adesso vediamo che sarà comprata una bacheca da apporre a un locale che funge da sede di un’associazione di ex combattenti. Questa sede, condivisa con un’importante Associazione Militare, meritevole del massimo rispetto, espone simboli militari ed è inadatta per eventi rivolti alla cittadinanza. Una targa, un riciclo di tavoli e una futura bacheca esterna non bastano per creare uno spazio adatto alla collettività”.

“Era davvero necessario spendere quasi 9000 euro per cambiare i tavoli della Sala Consiliare? O investirne tremila in un gonfalone quando abbiamo già due grandi stemmi comunali? E le nuove bacheche? Una sarà installata sulla facciata del Municipio, ma non è vincolata? La precedente, perfettamente funzionale, è stata rimossa solo poche settimane fa”.

Tutte scelte avvenute con determine dell’Unione Comuni Centuriati, organismo su cui il gruppo di minoranza intende avviare un ragionamento il prossimo anno, sulla sua effettiva utilità. “Per le luminarie ad esempio, ciascun comune ha fatto un acquisto in proprio, forse comprandole in un unico lotto si sarebbe spuntato un prezzo migliore”. Quanto agli alberi, “una buona idea, ma perchè tre piante da 15cm di circonferenza per €1.830? Perché non scegliere essenze tipiche del nostro panorama padano, visto che il regolamento per i privati lo impone e invece sono stati scelti un pero cinese, una sofora giapponese e un abete norvegese e perché metterne due in un’area già concessa in gestione ad altri? Le priorità secondo noi sono altre, ad esempio la manutenzione di strade come il tratto Sette Pozzi–Visnadello e la zona artigianale di San Giacomo, dove l’erba cresce nelle buche; o la sistemazione dei marciapiedi, soprattutto in via Sant’Ambrogio vicino al capannone comunale, percorsa da chi è diretto alle scuole.

E poi bisognerebbe mettere mano alla segnaletica stradale, specialmente agli incroci e ad alcuni attraversamenti pedonali che sono praticamente invisibili”.

“Nulla contro l’attuale maggioranza – precisa Priori – sono persone che stimo e stanno facendo del loro meglio, ma noi abbiamo idee diverse e ci sembra giusto condividerle per rappresentare chi la pensa in un altro modo. Anche perchè su alcune cose è dimostrato che avevamo visto giusto: se ci avessero ascoltato quando giudicavamo inadatta l’area sotto l’elettrodotto ad alta tensione per fare il nuovo parco giochi, ora non si dovrebbero sprecare soldi per spostarlo altrove”. gb

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