Cultura

Scuola Classica di Cremona
Sabato l'annuario 2024 al Manin

Un incontro nell'aula magna del liceo Manin

Sabato 14 dicembre, alle 10.45, nell’aula magna del Liceo-ginnasio “Daniele Manin”, sarà presentato il trentaduesimo numero de “La Scuola Classica di Cremona. Annuario 2024”: un ricco volume di 350 pagine edito a cura dell’Associazione ex alunni del Liceo-ginnasio “D. Manin” con la redazione e il coordinamento di Renata Patria e di Emanuela Zanesi, per la stampa di Fantigrafica e con il sostegno del Rotary Club Cremona. Il volume sarà donato ai soci dell’associazione che avranno rinnovato l’iscrizione e sarà poi reperibile per tutti presso la Libreria del Convegno e distribuito a numerose biblioteche italiane, tra cui quelle di Roma, Firenze e Milano.

E’, questo, un momento topico nella vita dell’Associazione ex alunni. Curatori e collaboratori, pur convinti dell’utilità dei moderni mezzi di comunicazione che velocizzano ogni informazione e la rendono facilmente raggiungibile, continuano a credere tuttavia che la carta stampata possa servire a conservare, a far meglio ‘vivere’  nel tempo – per così dire – studi e testimonianze e a favorire la riflessione; che costituisca cioè un invito e un mezzo per soffermarsi col pensiero sui risultati della ricerca nei vari campi in un’epoca in cui tutto si è così velocizzato da non permettere talvolta l’interiorizzazione  e l’acquisizione critica di quanto ci viene proposto.

Il trentaduesimo volume segue l’ormai consolidata traccia: dopo la “Premessa” di Renata Patria, la consueta sezione “Vita dell’associazione”, a sua cura, con notizie sull’attività svolta: la pubblicazione dell’“Annuario”e l’organizzazione di due cicli di incontri rispettivamente dedicati a “Palazzeschi  e dintorni” a cinquant’anni dalla morte e a Plinio il Vecchio in occasione del bimillenario celebrato in tutt’Italia.

Seguono un’Appendice con le summae delle conferenze  dei due cicli a cura di Gianpiero Goffi; le sezioni “Vita della Scuola”, in cui Francesca Di Vita delinea le numerose attività che fanno del Liceo “Manin” una realtà al passo con i tempi, e “Maestri e alunni della Scuola”, quest’anno ricca di ricordi e profili di ex maniniani illustri che, purtroppo, ci hanno recentemente lasciato, ma che continuano a vivere nella memoria e con l’esempio:

il medico Attilio Calza, con i ricordi dei compagni di scuola Ermanno De Rosa e Sandra Sandri e una memoria di Franco Verdi; il professor Mario Gnocchi, con  i profili -umano e professionale- a cura di Nadia Ebani e di Renata Patria; l’avvocato Giuseppe Passi  con la rievocazione – tra affettuose memorie e storia – di Stefano de Stefano; lo psicologo Renato Rozzi, con il commosso saluto che gli dedica Francesca Durante, come lui psicologa, il ricco profilo umano e professionale tracciato da Luigi Ferrari, discepolo e amico, oltre che stimato collega, e i ricordi di Carmine Lazzarini; il medico Daniele Villani, rievocato nei tratti essenziali da Gigliola Camozzi.

Quindi gli “Studi”, nucleo portante del libro, che si devono a numerosi autori e che apportano un ricco contributo culturale pluridisciplinare (con  uno spazio anche per le ricerche di giovani e valenti ricercatori): Graziella Baldaro per il cinema (“Bernardo Bertolucci”); Mariachiara Colturato (su “La Sfinge nelle fonti antiche”); Monica Ferrari per la pedagogia (“La scuola ‘materna’ italiana negli anni Sessanta: note e riflessioni a partire dagli scritti di Maria de Unterrichter”); Gianpiero Goffi per la storia (“I Cadorna tra esercito e politica”); Riccardo Groppali per le scienze naturali (“Insetti e piccola fauna nella Storia Naturale di Plinio”; Carmine Lazzarini , tra letteratura e filosofia (“Amore e dolore, filosofie della gioia. Narrazioni al femminile”); Mariasilvia Mussi, sulla letteratura classica (“Antigone dopo Antigone. Alla ricerca di Antigone attraverso il tempo”; sulla letteratura  e il teatro Rossana Saccani  (“Pirandello e il cinema”) e Giulio Solzi Gaboardi (“Effimere dalla forma inconsistente” – Il teatro naturale di Gianpiero Neri”); Laura Trevisani (Le sacre sacerdotesse della dea Venere:le Vestali) .

Concludono la sezione gli “Atti” del ciclo pliniano raccolti in un piccolo corpus, con i contributi di Renata Patria (“Efesto-Vulcano e il fuoco sotterraneo e terrestre. Vulcani e ambiente, oggetti preziosi e metallurgia”);  Emanuela Zanesi (“Gli eredi di Efesto: fabbri e orefici nella testimonianza degli Statuti medievali cremonesi; Federico Mazzolari  (La lavorazione dei metalli: dalle origini alle grandi tappe tecnologiche degli ultimi anni Ottanta”); Riccardo Groppali (“Vita e vulcani. Flora e fauna”). Chiudono il volume le “Recensioni e segnalazioni di Angelo Lacchini.

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