Esplosione a Calenzano, Garavaglia:
"Deposito Tamoil di Cremona sicuro"
Sono stati ritrovati i tre dispersi nell’esplosione al sito Eni di Calenzano, e salgono così a 5 le vittime, oltre a 26 feriti di cui gravemente ustionati. Una tragedia che avrebbe potuto essere anche più grave perché accanto alla pensilina di ricarica dove si è verificata l’esplosione ci sono almeno 20 cisterne che contengono carburante. E a Cremona, dove esiste un deposito molto simile, non manca qualche preoccupazione.
Il deposito di Calenzano è solo uno degli stabilimenti potenzialmente pericolosi. in Italia sono classificati “a rischio di incidente rilevante” (o Rir) circa mille stabilimenti. tra questi anche il deposito Tamoil di Cremona. Enrico Garavaglia direttore del settore sicurezza e ambiente dell’azienda, rassicura sul rispetto di tutte le procedure e sul controllo dei sistemi di sicurezza.
“Abbiamo provato ad analizzare l’evento, confrontandoci con la realtà di Cremona” ha detto. “Noi abbiamo dei sistemi di di sicurezza che prevedono, tra gli eventi possibili, proprio quello del problemi sotto le baie di carico. Abbiamo dei sistemi a salvaguardia, quindi mi sento abbastanza tranquillo che su Cremona c’è tutto quello che serve per per gestire problemi sotto le Valli di carico, ossia dove si è verificato l’incidente di Calenzano”.
Ci sarà poi da capire cosa è successo esattamente: “Non sappiamo se si sia trattato di una anomalia tecnica, di un errore umano, di una procedura sbagliata” continua Garavaglia. “In ogni caso, nel deposito di Cremona abbiamo procedure specifiche di gestione, di verifica degli autisti, che hanno fatto corsi ad hoc”.
Il deposito cremonese, peraltro, è stato oggetto di una ispezione da parte degli enti di controllo, proprio recentemente, durante la quale “è stato fatto un test di funzionamento proprio sotto le baie di carico” spiega ancora il direttore della sicurezza. “Siamo consci di quanto quella sia una zona critica e attuiamo tutte le misure necessarie”.