Cronaca

Frode fiscale e fatture false,
indagato un cremonese

Nuovo capitolo nell’ambito dell’operazione Titano, condotta dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia con la collaborazione della Polizia di Stato, e che vede coinvolto anche il territorio cremonese, dove F.S., 52enne, rappresentante legale di un’azienda attiva nel settore dell’ingrosso di articoli di carta, è stato destinatario di un sequestro preventivo. L’uomo, è ora indagato a piede libero. Nello scorso mese di giugno i finanzieri emiliani, sotto la guida del tenente colonnello Maria Concetta Di Domenica, avevano portato a termine una serie di perquisizioni in aziende presunte utilizzatrici di fatture false, tra cui appunto quella cremonese.

L’operazione, condotta nella mattinata di mercoledì sotto la direzione del Procuratore, Calogero Gaetano Paci, rappresenta un nuovo capitolo di questa indagine, che ha portato alla luce una imponente frode fiscale, e che ha permesso di smantellare un’intera organizzazione criminale, dedita alla costituzione di società cartiere, riconducibili a soggetti residenti in provincia di Reggio Emilia, costituite  al solo di scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti (Foi) nei confronti di terze società, presunte utilizzatrici delle stesse, tra cui appunto la realtà cremonese. Scopo della truffa era l’evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva.

Le cartiere risultavano esercitare formalmente attività di commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi, macchine per l’edilizia, imballaggi, computer e software, fabbricazione di articoli metallici e commercio al dettaglio di prodotti via internet, mentre le società utilizzatrici operano nel campo del commercio all’ingrosso degli imballaggi, dell’edilizia e dell’abbigliamento.

Al termine delle attività d’indagine è stato appurato che le 37 società interessate avrebbero utilizzato, nelle rispettive dichiarazioni annuali ai fini dell’Iva e delle Imposte dirette, fatture per operazioni inesistenti ricevute dalle società cartiere per oltre 37.000.000 milioni, in un arco temporale che va dal 2018 al 2022.

Contestualmente all’esecuzione del decreto di sequestro, emesso dal Gip del Tribunale reggiano, Luca Ramponi, sono state effettuate 9 perquisizioni nei confronti dei soggetti (5 persone fisiche e 4 società) che, sulla base dei riscontri investigativi eseguiti anche per mezzo delle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, risultavano essere destinatari delle fatture per operazioni inesistenti emesse dalle società cartiere coinvolte, risultati di particolare interesse investigativo. Complessivamente, l’operazione Titano vede coinvolte 50 persone fisiche indagate, 44 società coinvolte in tutta Italia.

Laura Bosio

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