Prelievi col bancomat dell'anziana
"Falso: le ho fatto solo del bene"
76enne a processo per circonvenzione di incapace
Un cremonese di 76 anni è a processo con l’accusa di circonvenzione di incapace. Per la procura, avrebbe abusato del rapporto fiduciario costruito negli anni con Giuliana, 91 anni, conosciuta nel 2010 tramite una parente di lei, e del suo stato di infermità mentale, inducendola a compiere, a sua insaputa, plurime operazioni bancarie: in particolare l’avrebbe accompagnata personalmente in banca, facendole firmare di volta in volta le varie causali, ottenendo somme in contanti per 5.000 euro.
Inoltre le avrebbe fatto attivare la carta di credito emessa dalla Bpm di Cremona di cui si sarebbe impossessato insieme al codice Pin, potendo così effettuare alcuni prelievi di importi diversi, da 500 a 1.500 euro, che avrebbe versato sul proprio conto corrente. L’imputato avrebbe anche indotto l’anziana a versare una somma di 30.000 euro al nipote a titolo di regalo. I fatti contestati si sarebbero svolti dal primo luglio al sei settembre 2021. Giuliana, che ha sempre lavorato come infermiera, è morta lo scorso agosto nella Rsa di Sesto Cremonese. Ci era stata portata nel settembre nel 2021 dopo essere stata in ospedale per una caduta.
La querela era stata sporta da una nipote quando aveva fatto la domiciliazione bancaria per la retta della Rsa. In quell’occasione, la donna, a cui la zia aveva lasciato in eredità la casa, si era accorta che dal conto erano stati effettuati vari prelievi con il bancomat dell’anziana.
Oggi, però, uno dei nipoti, sentito in udienza, ha detto che quei 30.000 euro contestati nel capo di imputazione erano una donazione che gli aveva voluto fare la zia nel 2021. L’uomo ha spiegato di essersi occupato della parente prima dell’imputato. “Prima del Covid era autonoma”, ha riferito. “I soldi li gestiva lei”. In banca, per la donazione, c’erano andati lui e la zia, accompagnati dal 76enne.
A processo, uno dei medici della Rsa ha ricordato un episodio accaduto il 25 marzo del 2022, quando era stato segnalato il comportamento “non adeguato” dell’imputato, che era andato a far visita a Giuliana, chiedendole di convincere la nipote a ritirare la querela contro di lui.
L’uomo, assistito dall’avvocato Cesare Grazioli, si difenderà il prossimo 11 aprile. Il 76enne ha già respinto tutte le accuse, sostenendo di aver avuto un ottimo rapporto con l’anziana, che aveva anche problemi di deambulazione, e che spesso lo chiamava, chiedendogli una mano per farle la spesa o per portarla a fare delle visite. “Io le ho solo fatto del bene”, ha detto, spiegando che era stata la banca a consigliare alla signora di fare il bancomat, in quanto lei andava sempre in banca a prelevare. “Io non le ho preso un euro. Prelevavo per lei e le davo i soldi”.
Sara Pizzorni