Fappani tornato in Italia, la figlia:
"Ora gli serve tranquillità"
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Sta rientrando in Italia in queste ore Giuseppe Fappani, il soncinese ferito durante il tentativo di salvare Gianluca Di Gioia dall’attacco di uno squalo nelle acque del resort Sataya di Marsa Alam. Il suo volo atterrerà a Verona e “avrà bisogno di molta tranquillità. Mio papà è molto forte, sdrammatizza molto, ma in circostanze come queste si realizza sempre un po’ dopo quello che è successo. Una volta arrivato faremo ulteriori accertamenti”, spiega la figlia Cristina, di professione infermiera. “Da quello che ho saputo, le sue ferite erano estese ma non profonde, gli è stata fatta una toilette chirurgica (rimozione dei tessuti danneggiati, ndr) e quindi le suture”.
Ora si teme l’assalto mediatico per il protagonista involonario di una vicenda che ha segnato la fine del 2024 e aperto una serie di interrogativi relativamente a dove si trovasse il turista romano al momento dell’attacco dell’animale – se fuori o dentro l’area balneabile – sia riguardo la tempestività dei soccorsi.
“Io non non ero là – risponde a questo proposito la figlia – ma da quanto ho capito i soccorsi sono stati tempestivi, arrivare sul posto con un gommone richiede un certo lasso di tempo. Ho letto anch’io che ci sono varie ipotesi, ma saranno le autorità che indagano a dare la risposta definitiva”.
I dubbi non riguardano tanto la posizione di Fappani nel momento in cui si è mosso per andare a soccorrere Di Gioia credendo che avesse un malore: il video del turista tedesco che circola da ieri mostra che il soncinese è stato estratto dall’acqua dall’imbarcazione di salvataggio al di qua delle boe. Il dubbio semmai è dove si trovasse lo sfortunato turista romano.
Dal momento del ferimento e fino al check in per il volo di ritorno, la coppia soncinese è stata assistita dagli addetti della Farnesina e del governo egiziano, “in maniera ottimale”.
Giuliana Biagi