Da Quattrocase agli States:
Zaffanella's "matti" per il soccer
Tre fratelli “matti” per il calcio. Anzi, per il Soccer. Sì, perché questa storia parte dalla piccola Quattrocase (frazione di Casalmaggiore), patria di origine della famiglia Zaffanella, fa il giro del mondo, tocca l’Irlanda, attraversa l’Oceano e arriva negli States. Dove il pallone, dal 1994, anno spartiacque del Mondiale, ha preso sempre maggiore importanza.
Diego Dylan, Nadia Mercedes e Giada Jamie Zaffanella (l’usanza del secondo nome è molto americana) hanno occupato pagine dei giornali online locali a stelle e strisce proprio per il fatto di essere atleti emergenti e per la loro grande passione per il Soccer. Sono nati in tre Stati diversi (Diego a Weymouth, Massachussets; Nadia ad Hackensack, New Jersey; Giada a Rockville, Connecticut), a conferma di quanto papà Umberto di Quattrocase e mamma Karen del New Hampshire, conosciutisi in Irlanda, siano “cosmopoliti”.
In campo e dietro i banchi, i tre fratelli Zaffanella riescono a conciliare i due momenti in un sistema – quello americano – che consente di fare l’una e l’altra cosa, e anzi incoraggia questa prospettiva duplice. “Lo sport è sempre stato una parte molto importante della mia vita – spiega Diego, il più grande, classe 2004 –. Fin da bambino ho sempre fatto qualcosa, che si trattasse di calcio, ginnastica o sci. Alcuni dei miei primi ricordi sono di quando giocavo a tornei di calcio con mio padre Umberto come allenatore o mia madre Karen che mi insegnava a sciare. Ammiro i miei genitori; non sono solo i miei modelli, ma i miei eroi”.
Diego gioca nella squadra di Yale, nel Connecticut, come mediano, le sorelle Nadia e Giada invece nel team del Lafayette, in Pennsylvania, ma in passato già avevano condiviso la maglia dell’Oakwood Soccer Academy e della Ellington High School. Nadia, al primo anno da matricola, con 5 reti e 2 assist, è stata anche segnalata tra le Rookie dell’anno nel 2023.
“Crescendo ho praticato una moltitudine di sport – racconta proprio Nadia, classe 2005 –. Da piccola giocavo a calcio e a basket, mentre correvo anche in pista e facevo ginnastica. Ho sempre apprezzato la natura competitiva dello sport. Una volta entrata al liceo, ho deciso di dedicarmi completamente al Soccer. Giocare per l’Oakwood Soccer Club fin da piccola mi ha insegnato le preziose capacità di impegno e sacrificio che continuo a custodire gelosamente”.
Giada, la più giovane, classe 2007, ha seguito il solco. “Il prato dietro casa era il nostro parco giochi dove io, Nadia e Diego trascorrevamo tante ore a giocare a calcio. Il calcio era sempre in TV e ammiravo molto mio fratello e mia sorella. Erano i miei modelli e volevo seguire le loro orme e continuo a provare la stessa cosa oggi. Ho iniziato con la mia squadra a Ellington, sono passata poi all’Oakwood Soccer Club e ora gioco per il college di Lafayette. In campo mi piace controllare il ritmo del gioco e avere la palla tra i piedi. Mi piace spingermi in avanti per creare opportunità ma so che è molto importante anche supportare la squadra nei ripiegamenti difensivi”.
Il legame è fortissimo e va oltre il “semplice” cognome che li unisce. “Le mie sorelle mi hanno plasmato in quello che sono oggi, e non sono solo mie sorelle, ma le mie migliori amiche” rivela Diego. E lo stesso vale per il legame con la terra d’origine del papà. “Ogni anno quando viaggio in Italia, mi piace giocare sui campi in erba dietro la piccola chiesa di Quattrocase – racconta Giada –. Questa esperienza mi ricorda la semplicità e la gioia che il gioco del calcio racchiude”. “E poi da papà abbiamo ereditato il tifo – conclude Nadia –. Personalmente non a caso ho sempre avuto come idoli Andrea Pirlo e Giorgio Chiellini.
Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)