Cultura

Nativi d'America: volti ed emozioni
nelle opere di Gentili

Nicoletta Gentili e una delle sue opere

Nativi d’America: volti ed emozioni è il titolo della mostra personale di Nicoletta Gentili che si apre domenica, 2 marzo, alle 17.30, al Centro Pinoni di Cremona. Nelle sale di Largo Madre Agata Carelli 5 si possono ammirare una ventina di opere della pittrice e disegnatrice emiliana.

Nata a Parma, vive a Lugo, in provincia di Ravenna. Ha frequentato il Liceo Scientifico di Lugo, dove si è appassionata sia al disegno tecnico che all’Ornato, si è laureata in Scienze Biologiche presso l’Università di Bologna, e ha frequentato la Scuola d’arte Bartolomeo Ramenghi di Bagnacavallo e si è iscritta ai corsi di Ceramica e Scultura di Francesco Montelli.

Precedentemente ha preso parte ai corsi di pittura di Michele Andalò, Cesare Baracca e Margherita Tedaldi. Attualmente segue privatamente anche i corsi di disegno di Andrea Tampieri. Fa parte dell’Associazione Acquerellisti Faentini “Silvano Drei” e dell’Associazione “Arte e dintorni” di Bagnacavallo, sodalizi grazie a quali ha preso parte a varie collettive.

Ha tenuto diverse personali e partecipato, su invito, a prestigiose rassegne, conseguendo positivi consensi di critica e pubblico.

L’esposizione, come suggerisce il titolo, si sofferma sui primi abitanti del Nord e del Sud America, la cui identità culturale è molteplice e si è formata nel corso dei secoli grazie alle complesse interazioni con il vasto territorio abitato. Questa eterogeneità si è riflessa in usi, costumi e tradizioni, nonché sulle lingue parlate. Com’è noto i nativi hanno visto sconvolto il loro pur articolato sistema sociale a seguito della colonizzazione europea: malattie e scontri armati hanno infatti messo in crisi le tribù indigene, che tuttavia non sono scomparse, ma che anzi, ancora oggi, preservano con orgoglio e tenacia le loro radici culturali.

“I volti dei nativi – spiega il curatore, Simone Fappanni – vengono ripresi da Nicoletta Gentili con notevole capacità espressiva e profondo rispetto; attraverso un’attenta ricerca l’artista è, infatti, riuscita a tradurre, con gesto sicuro e audace sguardi fieri e posture che sono il sinonimo di una cultura che affonda le origini negli albori della nascita delle prime comunità umane: riti, simboli e segni, anche sul corpo, ne contraddistinguono l’essenza”. L’esposizione può essere visitata gratuitamente fino al 28 marzo, dalle 14,30 alle 16,30.

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