Chiusura sportelli bancari, anche
Cremona colpita da desertificazione

In quasi la metà dei Comuni italiani non ci sono più istituto di credito e sono sempre più numerosi anche i Comuni dove è rimasto un solo sportello. In quest’ultimo caso la provincia di Cremona, costellata di piccoli comuni, è terzultima in Regione Lombardia nella graduatoria stilata dalla Fondazione Fiba del sindacato bancario FirstCisl – che ha reddatto uno specifico Osservatorio- con un indicatore che la colloca in 96a posizione sulle 107 province italiane (dati al 31 dicembre 2024).
Le due classifiche mostrano le posizioni delle 12 province lombarde relative agli Indicatori provinciali di desertificazione (Ipd) e sono stilate dalla migliore alla peggiore (dalla meno desertificata alla più desertificata), secondo un punteggio – che va da un minimo di 4 ad un massimo di 428 – assegnato tenendo conto degli ambiti di analisi su cui si sviluppa l’Osservatorio della FirstCisl, ossia numero di comuni, popolazione, imprese e superficie. L’Ipd assoluto fa riferimento ai comuni privi di sportelli bancari, mentre l’Ipd parziale fa riferimento ai comuni con un solo sportello.
Il rischio, sottolinea l’Osservatorio, è quello di aumentare l’esclusione sociale delle fasce di popolazione e dei territori più fragili: una “desertificazione bancaria” che deriva sia dalla crescita dei pagamenti digitali (seppur sotto la media europea) sia dal declino economico, demografico e sociale di alcune aree del nostro territorio.
Ma non sono solo le persone a subire le conseguenze dell’abbandono dei territori da parte delle banche. “Anche per molte piccole imprese – si legge nel report dell’Osservatorio – la chiusura delle filiali rappresenta un problema rilevante. Un problema che si riassume con due parole: meno credito. La finalità dell’Osservatorio è quindi quella di sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sulle conseguenze che la desertificazione bancaria comporta per lo sviluppo del Paese e la tenuta del suo tessuto sociale”.