Cronaca

Insetto scoperto da ricercatrice
cremonese, forte risonanza mediatica

Sta diventando virale la scoperta fatta da una ricercatrice cremonese, Maria Cristina Bertonazzi, annunciata su Cremonaoggi lo scorso aprile. Si tratta di una nuova specie di insetto, scoperto nei mesi scorsi da una ricercatrice cremonese nell’ambito di un lavoro di monitoraggio realizzato da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili – Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali – dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona e Piacenza.

La notizia è stata infatti ripresa in questi giorni da tantissimi media. La scoperta è stata fatta durante un monitoraggio effettuato in biblioteche, archivi e musei di Piacenza e Cremona, per individuare eventuali organismi dannosi presenti tra i beni culturali, spesso soggetti all’attacco di esapodi che possono contribuire al loro deterioramento in modo anche rilevante.

L’insetto scoperto vive infatti tra libri e documenti, ed è grande al massimo un millimetro. Si chiama Sphaeropsocopsis utriusquemariaechristinae (lo Psocide delle due Marie Cristine), in quanto tra le scopritrici, oltre che Bertonazzi, c’è anche Maria Cristina Reguzzi. E’ detto anche “insetto secchione”, proprio per i luoghi in cui risiede.

A scoprirlo e descriverlo l’entomologo Rinaldo Nicoli Aldini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Campus di Piacenza e Cremona. Bertonazzi ha raccolto con trappole (controllandole poi al microscopio) tutti gli esemplari della nuova specie, e Reguzzi, ha curato vari aspetti organizzativi della ricerca.

L’insetto appartiene agli Psocodei (comunemente detti «psocidi») e alla famiglia degli Sferopsocidi della quale è il primo rappresentante trovato in Italia e il secondo conosciuto in Europa. La famiglia, non numerosa, è presente soprattutto nell’America del Sud.

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