Spettacolo

Rock at the Opera fa il pieno
di applausi al Ponchielli

Fotogallery Francesco Sessa

Una serata all’insegna del rock senza tempo, dove l’energia delle chitarre elettriche si è fusa con l’eleganza della musica sinfonica: Rock at the Opera 2025, ha esaltato il pubblico del teatro Ponchielli con una scaletta monumentale e un’esecuzione impeccabile e ricca di pathos.

Dopo un’Ouverture, affidata all’orchestra diretta dal maestro Piero Gallo, che ha preparato il terreno ad un’esplosione di classici intramontabili, primo picco di adrenalina con due celebri brani degli Europe, The Final Countdown e Rock You Like a Hurricane, che hanno acceso da subito gli animi.

Tra le esecuzioni più potenti, impossibile non citare I Was Made for Lovin’ You e In the still of the night, interpretate con un’intensità travolgente.

Il blocco dedicato ai Beatles – con brani come Yesterday, Let It Be e Hey Jude – ha regalato un momento di pura magia, ma anche di commozione grazie a un arrangiamento orchestrale raffinato che ha esaltato la profondità delle melodie e l’intensità delle voci. Quattro quelle che si sono alternate sul palco: Giorgio Adamo, Michele Luppi, Faith Blurry e Jana Campanella.

Il concerto ha raggiunto il suo apice con lo spezzone dedicato ai Queen: Bohemian Rhapsody, We Will Rock You, Don’t Stop Me Now e We Are the Champions hanno trasformato il teatro in un unico coro.

E ancora, un’esplosione di grinta per una serie di brani degli intramontabili Ac/Dc, come Highway to Hell e Back in Black, per poi chiudere in bellezza con un bis di Livin’ on a Prayer che ha fatto alzare tutti in piedi.

Rock at the Opera 2025 non è stato solo un concerto, ma un’esperienza quasi mistica, capace di far vibrare l’anima di chi ama il rock in ogni sua sfumatura.

Laura Bosio

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