Babysitter uccisa, difesa Gonzales:
“Non ha mentito sul luogo”

“Probabilmente c’era dell’acqua e non se ne era accorto e con le piogge il corpo è finito nel pieno del fiume”. Questa l’ipotesi avanzata dalla difesa di Pablo Gonzales Rivas, il 48enne salvadoregno che nella notte tra il 24 e il 25 gennaio scorso ha tolto la vita alla compagna Jhoanna Nataly Quintanilla.
L’uomo sostiene che quella sera, durante un gioco erotico, avrebbe tolto la vita alla donna con cui conviveva da 6 anni “in modo non intenzionale”. Dopo aver finto un allontanamento volontario per 13 giorni, ha ceduto e confessato una volta messo davanti ai filmati delle telecamere di videosorveglianza che lo riprendevano tra le 2 e le 3 del mattino dello scorso 25 gennaio mentre trascinava a fatica un borsone e lo caricava sulla sua Fiat Punto.
Agli inquirenti Gonzales ha ammesso di aver gettato il cadavere della babysitter in un fosso nella zona di Cassano d’Adda, ma dopo settimane di ricerche anche nei corsi d’acqua circostanti non è stato trovato nulla. La svolta nella giornata di ieri, con il corpo della donna individuato tra Zelo Buon Persico e Spino d’Adda e recuperato dai sommozzatori piemontesi.
“Non aveva motivo di mentire sul luogo“, ha dichiarato la difesa di Gonzales davanti alle domande dei giornalisti che avevano ipotizzato un tentativo di depistare le ricerche nelle scorse settimane.
Simone Guarnaccia