Cronaca

Il 22 e 23 marzo tornano le Giornate
Fai: ecco cosa si potrà visitare

Palazzo Turina, una delle novità di questa edizione

Il weekend del 22 e 23 marzo 2025 tornano le Giornate Fai di Primavera, per raccontare alcuni luoghi cremonesi poco noti e normalmente non aperti al pubblico. Con questa edizione la Delegazione Fai di Cremona ritorna sul territorio provinciale, con la straordinaria apertura di Palazzo Turina a Casalbuttano. Sarà un’occasione per riscoprire non solo la storia del borgo ma anche l’importanza storica, culturale e artistica dell’attuale sede del municipio con le sue raffinate decorazioni pittoriche.

Non mancheranno ovviamente alcune aperture nel centro storico di Cremona: dopo il grande successo riscosso nel 2018, con il percorso alla scoperta degli ex monasteri cremonesi, durante il weekend di Giornate Fai, grazie alla sinergia con l’Agenzia del Demanio e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cremona, Mantova e Lodi, sarà riservata ai soli iscritti Fai (sarà possibile anche iscriversi sul momento) la possibilità di visitare eccezionalmente la chiesa di San Benedetto in via dei Mille, con il meraviglioso affresco di Angelo Massarotti.

Con il supporto del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Pavia e della Fondazione Stauffer, si potrà accedere alle sale storiche di Palazzo Raimondi, compresa la sala del consiglio della Fondazione, scoprendo la storia di uno dei più interessanti complessi architettonici cremonesi.

Il programma di aperture si conclude con la visita alla chiesa di San Facio, nota ai più come il Foppone, dove sarà possibile visitare il quadriportico, l’interno della chiesa e gli ambienti oggi sede della Scuola Diocesana di Musica Sacra Dante Caifa, in cui sono custoditi strumenti musicali e opere d’arte significative per la storia cittadina.

Tutte le aperture sono senza prenotazione: ai partecipanti verrà suggerito un contributo di partecipazione a partire da 3 euro e la possibilità di iscriversi al Fai in modo da supportare la Fondazione nella gestione e nell’apertura al pubblico dei suoi beni.

INFORMAZIONI e ORARI DI APERTURA

PALAZZO RAIMONDI
Cremona, corso Garibaldi, 178
Sabato e domenica – ore 10-18 (ultimo ingresso h 17.40).

Affacciato sull’antica Strata Magistra, una delle principali arterie dell’abitato altomedievale, Palazzo Raimondi emerge alla fine del Quattrocento come un edificio del tutto eccezionale, per dimensioni e soluzioni architettoniche, nel panorama cittadino del tempo. È proprio in quegli anni che i Raimondi, ricchi commercianti di stoffe, ottengono il titolo di nobiles viri ed entrano a far parte delle principali cariche pubbliche.

Il disegno architettonico si deve a Bernardino de Lera, ma le iscrizioni ai lati del portale portano la data del 1496 e celebrano il ruolo del committente, Eliseo Raimondi, nella progettazione dell’intero edificio, modellato sull’esempio dell’antica architettura romana. La facciata a bugne in calcare bianco e rosa è un unicum nel cremonese e senza confronti erano all’epoca anche lo scalone monumentale che saliva al piano nobile (sostituito dopo il Settecento da quello attuale) e il porticato a 18 colonne del cortile (oggi ne restano solo 8), dai raffinati capitelli firmati dal luganese Giovan Gaspare Pedone e celebrati nelle Vite dal Vasari.

All’interno di Palazzo Raimondi ha sede la Fondazione Stauffer, importante istituzione cremonese nel panorama musicale, costituita nel 1970 da Walter Stauffer, industriale caseario di origine svizzera. La sala in cui si riunisce il consiglio della fondazione custodisce alcuni preziosi arredi appartenenti al fondatore, che si combinano con le eleganti decorazioni ad affresco e con lo straordinario soffitto ligneo.

L’apertura durante le Giornate FAI permette di visitare alcuni saloni e lo scalone del palazzo della famiglia Ala, con stucchi e decorazioni del XVIII secolo, e un antico orologio a pendolo del 1750. Nella parte del Collegio saranno aperti la chiesa, con tele dipinte di grande interesse, la sagrestia lignea, e alcuni ambienti affacciati sui lunghi corridoi.

CHIESA DI SAN FACIO (FOPPONE)
Cremona, via del Foppone, 1
Sabato – ore 10-13 (ultimo ingresso ore 12.45) e 14-17 (ultimo ingresso ore 16.30)
Domenica – ore 10-13 (ultimo ingresso ore 12.45) e 14-18 (ultimo ingresso ore 17.45)

La chiesa di San Facio, o più comunemente detta del Foppone, fu costruita a partire dal 1658 a supporto del vicino ospedale e in essa si svolgevano le funzioni funebri e perfino le tumulazioni nell’antistante quadriportico. Realizzata sul più antico ospedale di Sant’Antonio del Fuoco, il cantiere si protrasse a lungo e trova il suo completamento alla fine del Settecento, con la realizzazione degli apparati decorativi dell’aula liturgica, a cura del pittore Giuseppe Manfredini (1780). La chiesa ha continuato ad ospitare funzioni liturgiche fino al 1972, anno in cui l’ospedale fu trasferito fuori città, e la chiesa passò in proprietà alla Diocesi.

Il complesso si compone di un ampio quadriportico in facciata e di una chiesa con pianta centrale a croce greca, sovrastata da un’alta cupola con lanterna e una minuta torretta laterale, a simulare un tempietto. Il complesso evidenzia nella sua architettura il netto passaggio tra i motivi barocchi e il linguaggio neoclassico, introdotto a Cremona da Faustino Rodi. Gli apparati decorativi interni realizzati da Giuseppe Manfredini nel 1780, in monocromo, rimandano a motivi classici, con calibrate geometrie e giochi prospettici che amplificano uno spazio di modeste dimensioni.

In occasione delle Giornate FAI sarà possibile visitare il quadriportico, l’interno della chiesa e gli ambienti di servizio, oggi sede della Scuola Diocesana di Musica Sacra “Dante Caifa”, in cui sono custoditi strumenti musicali e opere d’arte significative per la storia cittadina.

CHIESA DI SAN BENEDETTO
Cremona, via dei Mille, 20
Sabato e domenica – ore 10-18 (ultimo ingresso h 17.40).
Luogo riservato agli iscritti Fai (possibilità di iscriversi in loco)

L’ex monastero di San Benedetto è collocato nel centro storico della città di Cremona, in quella che è definita la “città nova”, insediamento edificato nel XIII secolo al di fuori della città di fondazione romana. Le prime notizie documentarie sul monastero risalgono al 1089 ma solo alla fine del Seicento le fabbriche furono sottoposte a notevoli interventi architettonici, fra cui il rifacimento delle decorazioni interne della chiesa, come dimostra l’affresco della Gloria di San Benedetto eseguito da Angelo Massarotti sulla volta della chiesa.

Di chiara matrice barocca, con forti influenze romane, l’artista pone al centro della scena il Santo e la sorella, Santa Scolastica, affiancati da santi benedettini e dai papi dello stesso ordine. L’accesso alla chiesa avviene tramite un piccolo vestibolo, la cui impostazione è frutto degli adattamenti attuati da Faustino Rodi alla fine del XVIII secolo, di pieno gusto neoclassico.

Nel 1784 il governo austriaco chiudeva il monastero e vi insediava il collegio delle Canonichesse di San Carlo, soppresso dai Francesi nel 1798 e convertito in uso militare. Dopo l’Unità d’Italia accolse i bersaglieri, prendendo il nome di Caserma Pagliari, e a conclusione della Seconda Guerra Mondiale fu destinato a campo rifugiati per gli ebrei sopravvissuti alla shoah.

In occasione delle Giornate Fai di Primavera sarà possibile visitare la chiesa esterna, già oggetto di restauri nei decenni passati, e l’androne recentemente oggetto di un recupero a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cremona, Mantova e Lodi.

PALAZZO TURINA
Casalbuttano ed Uniti (CR), via Municipio, 4
Sabato – ore 14-18 (ultimo ingresso ore 17.45)
Domenica: ore 10-13 (ultimo ingresso ore 12.45) e 14-18 (ultimo ingresso ore 17.45)

Palazzo Turina “nuovo” è strutturato in continuità con la prima residenza dell’omonima famiglia lungo la contrada Maggiore (oggi via Jacini) e ospita la sede del Municipio. La mancanza di fonti certe impedisce di ricostruire le fasi di costruzione della fabbrica, tuttavia riconducibile alla prima metà del XIX secolo: la Sala d’Oro al primo piano è infatti datata al 1850 così come molte altre sale del piano terreno e nobile sono ascrivibili ai principali artisti decoratori cremonesi.

Esso ospitò personaggi illustri, tra cui il compositore Vincenzo Bellini, innamorato di Giuditta Turina e che qui forse scrisse la celebre “Norma”. Il palazzo fu ceduto dai Turina al Comune nel 1919 che, pur conservandolo, lo adattò alle proprie necessità.

Il complesso si compone di numerosi appartamenti, ancora ben leggibili nonostante le numerose riforme edilizie intercorse per adattarlo a sede comunale, alcuni dei quali si affacciavano su un ampio giardino, composto da piante, da un laghetto e da padiglioni di gusto eclettico, in gran parte ceduti o edificati. Del parco resta il giardino pubblico e la cosiddetta “Torre della Norma”.

L’accesso al piano nobile, dove si trovano gli appartamenti di rappresentanza, avviene per mezzo di un aulico scalone, le cui pareti sono rivestite in marmo ed intonaco dipinto, con i busti di personaggi illustri che scrutano ancora oggi gli ospiti ed i visitatori. L’enfilade di stanze che conduce all’attuale ufficio del sindaco restituisce il gusto e gli interessi della famiglia Turina, cui restano ricche decorazioni, statue e interessanti disegni appesi alle pareti.

Durante le giornate Fai sarà possibile visitare il piano nobile del complesso, ivi inclusi gli ambienti solitamente non aperti al pubblico, tra cui l’ufficio del sindaco e degli assessori, oltre alla Sala Consigliare. In questi luoghi, riccamente decorati, sarà possibile ripercorrere le vicende della famiglia Turina, comprendere il senso delle decorazioni artistiche presenti sulle pareti e sulle volte.

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