Il Misha Piastro di Bergonzi nelle
collezioni del Museo del Violino
È esposto al Museo del Violino di Cremona soltanto da qualche settimana, ma suscita già l’interesse dei liutai e la curiosità dei visitatori, contribuendo a tracciare con continuità la storia degli ultimi anni della stagione aurea della liuteria cremonese: è il violino Misha Piastro 1739 di Carlo Bergonzi, primo strumento del Maestro ad essere inserito nelle collezioni di Palazzo dell’Arte, affidato alla città lo scorso febbraio dalla Fondazione Arvedi Buschini.
Carlo Bergonzi è da annoverare tra i massimi liutai della scuola classica, ma la carriera relativamente breve e l’esiguità della produzione ne hanno limitato la conoscenza presso il vasto pubblico; comunque la qualità del lavoro e il contributo tecnico-stilistico lo elevano secondo gli esperti ai livelli degli Amati e dei Guarneri.
Va ricordato inoltre che il liutaio, dopo la morte di Antonio Stradivari, si trasferì con la famiglia nella casa degli Stradivari, entrando in possesso di strumenti da completare e del corredo di attrezzi, forme e disegni. Una storia particolare quella del Maestro, ripercorsa nell’Auditorium Giovanni Arvedi durante la cerimonia di consegna al Museo del Violino del Misha Piastro 1739.
In quell’occasione i presenti ne hanno potuto apprezzare l’ammaliante suono, attraverso il recital solistico di Edoardo Zosi. Il musicista conosceva profondamente il violino, avendolo suonato per sei anni quando era di proprietà della Fondazione Pro Canale: egli lo considerava la propria voce interiore. Prossimamente saranno organizzate audizioni speciali con lo strumento.
Il servizio di Federica Priori