Lucia Ronda, 111 anni: è cremonese
la donna più anziana di Lombardia

La donna più anziana della Lombardia e l’ottava più anziana d’Italia è di Casalmaggiore: parliamo di Lucia Ronda, che abbiamo festeggiato ogni 22 aprile sin dal suo 105esimo compleanno dalle colonne della nostra testata, raccontando anche quando – a 106 anni – riuscì a sconfiggere il Covid.
Lucia da qualche anno è ospite alla RSA La Risaia di Marcignano, in provincia di Pavia, dove la vanno a trovare i due nipoti più prossimi ossia Paolo e Carlo Beduschi e Paolo Zani, entrambi casalesi come Lucia. Tante volte abbiamo raccontato la sua storia ma, trattandosi di una esistenza che ha incrociato figure importanti e dunque straordinaria, merita sempre di essere riproposta.
Nella sua esistenza ha legato il suo nome anche a quello di Papa Paolo VI, quando ancora era il Cardinal Giovanni Battista Montini, dato che raccolse la proposta dello stesso alto prelato di collaborare con Luciano Minguzzi, che nel 1950 realizzò una delle cinque porte bronzee del Duomo di Milano.
Lucia, molto portata per il disegno e ritrattista, ha inoltre collaborato, sempre a Casalmaggiore, col Museo del Bijou, disegnando bigiotteria con Paride Bini di Casalbellotto, famoso incisore nonché suo cognato. Dopo avere seguito gli studi al “Toschi” di Parma presso la scuola d’arte, Lucia fu una delle prime donne ad essere ammessa all’accademia “Brera” di Milano.
Frequentò con Goliardo Padova e Tino Aroldi, due tra i più grandi artisti casalesi di sempre, la scuola di disegno “Bottoli” di Casalmaggiore, dove si formò seguendo i consigli del professor Bonorandi. Insegnò all’Avviamento, poi nei primi anni ’60, quando fu istituita la scuola media unica in Italia, a causa del mancato riconoscimento del titolo accademico del “Brera”, fu costretta a trasferirsi prima ad Albisola (provincia di Savona), poi a Teramo, dove poco dopo a oltre 50 anni convolò a nozze.
Lucia Ronda ha fatto parte prima della Seconda Guerra Mondiale del cenobio di artisti di Casalmaggiore, del quale fece parte anche Glauco Lombardi di Colorno. Quest’ultimo è stato fondatore del museo dedicato a Maria Luigia d’Austria, che si trova a Parma. Nel Secondo Dopoguerra proprio lo stesso cenobio propose all’amministrazione di portare quel museo in città, a Casalmaggiore. L’amministrazione disse di no. Oggi quel museo è uno dei più visitati nella zona tra Lombardia ed Emilia Romagna.
Giovanni Gardani