Vecchio Ospedale Festival, il bello
dell'integrazione tra culture
Giornata conclusiva del Vecchio Ospedale Festival che per quattro giorni, da giovedì a domenica, ha animato il quartiere che sarà protagonista dell’intervento di rigenerazione urbana “Giovani in Centro”. Ultima giornata iniziata ieri, in mattinata con attività per bambini: lettura animata del racconto per bambini “El Gatopato y la princesa Monilda”, scritto dall’autore uruguaiano Mario Levrero, a cura di Massimiliano Pegorini; laboratorio creativo guidato da Marcela Mulero; workshop di percussioni per avvicinarsi ai ritmi della musica africana con Bawa Salifu e il gruppo Oghene Damba: Cremona Boys Musical Theater.
Presenti in piazza Giovanni 23° gli stand dell’associazione radicale Fabiano Antoniani, con Vittoria Loffi e Luigi Camurri e la promozione dei referendum dell’8 e 9 giugno, e di Articolo32, associazione che fornisce assistenza medica e sanitaria agli immigrati privi di copertura del servizio sanitario nazionale: 200 circa le persone visitate nell’arco di un anno, 350 prestazioni sanitarie complessive, tra cui la fornitura dei farmaci, per il gruppo che ha sede nella palazzina Sozzi del Vecchio Passeggio e di cui è presidente Paolo Bodini. “Da anni -spiega – abbiamo una collaborazione con l’associazione Latino Americana. Il riferimento della nostra associazione è all’ art.32 della Costituzione che sancisce il diritto alla salute e accanto a questo c’è il concetto dell’accoglienza e dell’integrazione per i migranti”
Bodini, già iscritto da tempo è ora pienamente operativo nell’organizazione: “E’ nostra intenzione potenziare i servizi di salute nel nostro ambulatorio – spiega – allargare i servizi in particolare per quanto riguarda l’assistenza psicologica; molto importante è anche l‘assistenza legale implementando la collaborazione con le altre associazioni di volontariato che operano in questo campo.
Per Luciana Elizondo, presidente di Alac, il festival di quest’anno ha rappresentato anche una sfida, quella di essere chiamati, come associazione, alla coprogettazione degli interventi sociali di Giovani in Centro: “Ci sentiamo carichi – afferma – in questi giorni abbiamo visto una buona partecipazione agli eventi, anche se a volte un po’ timida. Noi siamo pronti a contribuire alle prossime inziative e a costruire insieme le attività, a partire da quelli per bambini e giovani.