Cittadinanza onoraria al Duce
Bocciata la revoca a Pizzighettone

Si è tornati a parlare della cittadinanza onoraria conferita a Mussolini nel 1924 dal Comune di Pizzighettone nel corso dell’ultimo consiglio comunale del paese rivierasco. E anche quest’anno, come avvenuto nel 2018 quando a chiederne la revoca era stato Bruno Tagliati, capogruppo di opposizione con “Pizzighettone Chiama”, la mozione è stata bocciata. A presentarla, stavolta, la capogruppo di “Insieme si Cambia Pizzighettone” Elisa Mancinelli, che a inizio seduta ha letto i primi 12 articoli della costituzione, andando poi a consegnare il testo al sindaco, Luca Moggi.
“Il 16 maggio 1924 – si legge nella mozione – il consiglio comunale di Pizzighettone, uno dei centri più importanti della provincia, si allineò inchinandosi a Mussolini concedendogli la cittadinanza onoraria ‘perché ideò, volle, diresse le fortune nuove e antiche della Patria immortale’ e la richiesta di revoca nasce dalla constatazione che Benito Mussolini è stato il capo del regime fascista, responsabile della soppressione delle libertà civili, politiche e sociali, di assassini e torture di matrice etnica e politica rendendo l’Italia triste protagonista della seconda guerra mondiale con la Germania nazista e vergognosamente responsabile dell’olocausto di 13 milioni di persone“.
“Ho letto i primi articoli della Costituzione – spiega Mancinelli all’indomani del Consiglio – in quanto rappresentano la sintesi di cosa significhi democrazia, dopo vent’anni di regime. All’epoca Pizzighettone si trovò a dover fare quello che altri avevano imposto. Qui non si tratta di voler riscrivere la storia, ma di descrivere quello che è stato”, aggiungendo che l’onorificenza costituisce un’offesa alla storia antifascista italiana e alle sue vittime, tra cui partigiani Dognini e Fassolo, fucilati nel novembre del ’44 alla Tencara.
In loro memoria lo stesso gruppo d’opposizione ha presentato un’altra mozione per l’intitolazione di una via o di una piazza, anche questa bocciata dal consiglio. “Se la si mette sul piano della storia evidentemente Mazzini e Garibaldi sono degni di essere ricordati mentre i partigiani no”, ha aggiunto la consigliera dicendosi delusa per la doppia bocciatura delle mozioni che non hanno scalfito la compattezza della maggioranza.
Sul versante opposto, il sindaco Luca Moggi spiega così le ragioni del voto: “La revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini crediamo rappresenti solo l’ennesimo gesto simbolico, l’ennesima medaglietta al petto che qualcuno vuole mettersi, che nulla aggiunge alla comprensione della nostra storia, ma molto toglie alla sua complessità. Credo che la cosiddetta cancel culture, ovvero il tentativo di cancellazione della storia intesa come pratica di rimozione del passato, non sia un segno di civiltà, bensì di debolezza culturale.
“Cancellare non è capire, rimuovere non è giudicare con consapevolezza. Benito Mussolini è una figura centrale del Novecento italiano nel bene e certamente nel male. E’ esistito, ha segnato un’epoca e intere generazioni sono cresciute sotto il suo regime. Negare persino l’ombra del riconoscimento storico significa, secondo noi, trattare la storia come un foglio da riscrivere a piacimento e questo sinceramente è una cosa che non vogliamo di principio.
“E’ semplicemente una testimonianza storica, un documento dell’epoca”, aggiunge Moggi. “Toglierla oggi non cambia il passato, non riscriverebbe la storia, ma certamente cambia il modo in cui scegliamo di rapportarci alla memoria, con una certa ipocrisia, mi viene da dire, del presente e non con la responsabilità e la maturità del giudizio che si dovrebbe avere a 80 anni di distanza dal giorno della Liberazione. Difendere la storia e anche i suoi lati più oscuri non significa esaltarla, bensì comprenderla e solo comprendendo, secondo me, possiamo evitare che questo si ripeta”.
Riprendendo il suo dicorso del 25 aprile il sindaco ha ribadito di “essermi posto con coraggio contro ogni forma di regime, di dittatura, di privazione della libertà, non solo il fascismo. Del resto, l’ho ribadito anche quest’anno, sono antifascista, anticomunista e contro tutti i regimi e le dittature che abbiano portato al crearsi di dinamiche malate, violente e scorrette da parte di qualsivoglia oppressore nei confronti degli oppressi”.
Nel corso del dibattito consigliare l’assessore Gianluca Pinotti ha citato Pasolini e i suoi scritti sull’antifascismo di chi non l’ha vissuto in prima persona. “La democrazia è anche questa – ha concluso Moggi -. Stiamo prendendo distanza e stiamo guardando la stessa cosa da due punti di vista diversi. Ben venga il dibattito e, come ho detto, senza due punti di vista non c’è prospettiva.
Giuliana Biagi