Cronaca

Fondi Tamoil, sentite le prime
idee. Polemico Gino Ruggeri

Come impiegare i fondi derivati dal risarcimento Tamoil? Si è aperta nel pomeriggio di giovedì la serie di audizioni aperta a diversi soggetti che possano fornire idee sull’utilizzo di quei 2,4 milioni di euro incassati dal Comune. L’ufficio di presidenza con funzione di commissione, presieduto dal presidente del Consiglio comunale, Luciano Pizzetti, ha ascoltato i primi tre interpellati: Arpa Lombardia, Isde Medici per L’ambiente e il cittadino Gino Ruggeri, firmatario della petizione per l’utilizzo dei fondi Tamoil, che in meno di una settimana ha raccolto oltre mille sottoscrizioni.

Il primo a intervenire è stato Gian Paolo Oneda, direttore di Arpa Lombardia a Cremona, che ha indicato alcune possibili linee operative, come il concentrarsi sull’inquinamento del suolo e delle acque, oppure sull’abbandono dei rifiuti, o ancora sulle emissione atmosferiche, e sulla riduzione delle isole di calore, aumentando i parchi urbani. L’importante, per Oneda, è misurare l’effettiva efficacia dell’intervento che si andrà a porre in essere, puntando a quello con rendimento ambientale più alto e che abbia maggiori probabilità di successo.

Secondo l’Isde (Medici per l’ambiente) la scelta deve ricadere su un progetto attuabile a breve termine, come ha spiegato il presidente, il dottor Gianfranco Lima: “Abbiamo pensato che si debba trovare una finalizzazione in tempi brevi, attuando una riqualificazione ambientale diffusa che riguardi Cremona, ma anche gli ambienti attorno alla raffineria. La nostra proposta è quindi quella di una riqualificazione del verde pubblico, che presenta un deficit di intervento, sia per scarsità di piantumazione sia per un diffuso degrado”.

Per Ruggeri l’iter scelto dall’amministrazione, con un ritmo serrato di audizioni, è poco funzionale allo scopo. “Le richieste oggetto della Petizione popolare, molto più ampie rispetto a quanto deliberato, non sono state recepite” ha polemizzato. “E’ di tutta evidenza che gli atti assunti dal Consiglio non tengono minimamente in conto quanto richiesto al secondo punto della petizione (ossia impegnarsi attivamente affinché non vengano interrotte le attività di monitoraggio su suolo, sottosuolo e acque). Aspetto che si profila in tutta la sua fondatezza ed urgenza, anche a seguito della pubblicazione della recente sentenza del Tar, nella quale si legge testualmente che “atteso che l’Amministrazione non ha dato corso ad analisi nel senso propugnato da Bissolati””.

Per Ruggeri, è quindi “fondamentale una oculata destinazione dei fondi in oggetto ad approfondimenti mirati, studi, consulenze e progettazioni che portino ad accertare la situazione attuale all’esterno delle aree private nelle more di eventuali ulteriori risarcimenti che saranno oggetto di altri procedimenti in corso”.

Insomma, i 2,4 milioni, per i firmatari della petizione, dovrebbero restare nell’ambito delle azioni per recuperare il danno fatto dall’inquinamento Tamoil. Ma alla luce di quanto deciso dal consiglio comunale, i firmatari hanno comunque avanzato una proposta: “Il Comune si faccia promotore di un Bando per un concorso di idee aperto a tutti i soggetti in grado di elaborare progetti in ambito ambientale. A nostro parere è questo il percorso più lineare e trasparente che viene spesso adottato dalle amministrazioni pubbliche.

Esso permetterebbe anche di accogliere i progetti già disponibili, a partire da quello che ho presentato al Sindaco nel 2019 ed elaborato dal geologo Gianni Porto. Trattasi di un progetto di monitoraggio ambientale per la ricostruzione dettagliata della dinamica di migrazione delle sostanze inquinanti sulle matrici ambientali (aria, acqua e suolo) a partire dall’area dell’ex raffineria e l’implementazione di un modello matematico previsionale in grado di prevedere e simulare le ricadute al suolo degli inquinanti, da estendere all’intera città di Cremona. Ma anche il progetto “Masterplan ambientale” presentato di recente da Forza Italia per contrastare e combattere l’inquinamento atmosferico e la perdita di biodiversità” ha concluso Ruggeri.

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