Salute

Ipertensione, giornata di prevenzione
Ariano: "E' un killer invisibile"

Sabato 17 maggio 2025 si celebra la XXI Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa, promossa in tutto il mondo dalla World Hypertension League. Un momento importante per comunicare in tutto il mondo l’importanza del controllo della pressione arteriosa. L’obiettivo della giornata, dunque, è  di informare sulla prevenzione all’Ipertensione, la sua individuazione e il suo trattamento. Abbiamo chiesto al dottor Rosario Ariano, specialista in nefrologia, come prevenire questa patologia e l’importanza di questa giornata. Tutte le altre notizie di salute nel nostro canale dedicato.

Cosa significa soffrire di ipertensione?
Partiamo dalla definizione di pressione arteriosa, con la quale si intende, in maniera un po’ semplicistica ma più comprensibile, la forza esercitata dal sangue sulla parete delle arterie durante la contrazione ritmica del cuore (la gittata cardiaca) e dalle cosiddette resistenze periferiche, cioè lo stato di tono, di contrazione delle arterie periferiche che si oppone al flusso del sangue.

Per ipertensione arteriosa, sulla base di una mole di dati epidemiologici veramente imponente, raccolta nell’arco di molti decenni a livello mondiale, la maggior parte delle Linee Guida mondiali indica come soglia per la diagnosi di ipertensione arteriosa valori superiori o uguali 140/90 mmHg, rilevati nello studio medico, cioè la cosiddetta pressione clinica o “office”. Tale soglia è stabilita arbitrariamente, con lo scopo di concordare una definizione dalla quale partire per la diagnosi, anche se è ampiamente dimostrato che già per ogni incremento della pressione a partire dai 115/75 in su aumenta in parallelo il rischio di eventi cardiovascolari e danno renale per ogni fascia di età, soprattutto per livelli > 140/90 mmHg.

L’ipertensione non è di per se definibile come malattia ma è un fattore di rischio, che può trasformarsi in malattia conclamata causando, soprattutto se diagnosticata e curata tardivamente, un danno a cosiddetti “organi bersaglio” come cuore, reni e cervello. Ciò comporta, nella persona ipertesa, un aumentato rischio di eventi cardiovascolari, come ictus ed infarto miocardico, scompenso cardiaco, aritmie come la fibrillazione atriale ed arteriopatia periferica.

Da nefrologo ricordo, poi, che l’ipertensione è la seconda causa, dopo il diabete mellito, di malattia renale cronica, la quale può evolvere fino alla necessità di dialisi o trapianto renale e che, a sua volta, la malattia renale diventa di per sé una causa di aumentato rischio cardiovascolare. Dati recenti evidenziano anche come l’ipertensione arteriosa si associ a una maggior incidenza di demenza, inclusa la malattia di Alzheimer.

Come mai è importante una giornata per la prevenzione dell’ipertensione e come funziona?
La prima Giornata Mondiale contro l’Ipertensione arteriosa, organizzata dalla World Hypertension League, risale al 17 maggio 2005, diventando poi un evento annuale e coinvolgendo un numero progressivamente maggior di Paesi, con la partecipazione di un numero crescente di persone.

Per comprenderne l’utilità si pensi che nel 2023 su 5 milioni di persone valutate nel mondo, in occasione del World Hypertension Day, almeno 1 milione non era in trattamento e che in Italia il 25% degli ipertesi non sapeva di esserlo con un 25 % che non raggiungeva gli obiettivi pressori raccomandati dalle Linee Guida. L’ipertensione è la prima causa di malattia e di mortalità nel mondo.
Le stime di una prevalenza nell’ipertensione arteriosa nella popolazione mondiale, fino a pochi anni fa ritenuta intorno al 40 %, si sono rilevate ottimistiche.

Secondo l’OMS nel 2019 si contavano nel mondo oltre 1.2 miliardi di ipertesi con 9 milioni di decessi correlati ogni anno. L’aumento progressivo del numero di persone ipertese nel mondo, negli ultimi 50 anni, è stato riscontrato soprattutto nei Paesi a basso reddito, come l’Africa sub sahariana e il Sudest asiatico, connotando gli elevati valori pressori non più come una caratteristica legata all’opulenza ma, al contrario, alla povertà e al basso tenore socioeconomico.

In Italia più del 50% della popolazione adulta è ipertesa e quindi a rischio di alcune gravi complicanze. La prevalenza di ipertensione è inoltre in aumento anche tra bambini, adolescenti e giovani e pari a circa il 10%, soprattutto a causa del progressivo incremento dell’obesità giovanile. Ciò si traduce in circa 17 milioni di italiani ipertesi con 260.000 decessi l’anno.

Almeno il 35% non raggiunge gli obiettivi pressori consigliati ed il 30% non sa di esserlo perché non misura regolarmente la pressione arteriosa. Un’altra causa d’insuccesso è la scarsa aderenza terapeutica alle prescrizioni del medico: di 100 compresse prescritte solo 60-70 ne vengono assunte e questo fenomeno non è, come si può pensare, solo tipico dell’età avanzata, ad esempio in persone con deficit di memoria per deterioramento cognitivo, ma anche nelle fasce d’età più giovani, in tal caso per sottovalutazione del problema e dei possibili danni a distanza.

Anche quest’anno, come negli scorsi decenni in qualità di responsabile del Centro Ipertensione della Nefrologia di Cremona e, da oltre 1 anno, dell’Ambulatorio di Nefrologia del Polo Sanitario Nuovo Robbiani di Soresina, parteciperò all’Open Day in collaborazione con il Poliambulatorio MedicinaPo di Cremona sabato 17 e lunedì 19. L’evento ha il patrocinio della SIIA (Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa). Sarà effettuata gratuitamente una breve visita medica, con calcolo del rischio cardiovascolare e renale, valutata la taratura degli apparecchi in uso a domicilio e date indicazioni per eventuale approfondimento diagnostico e terapeutico.

Quali sono in sintomi e i fattori di rischio?
Nella maggior parte dei casi elevati valori pressori sono, soprattutto nelle fasi iniziali, del tutto privi di sintomi che, quando presenti, possono includere mal di testa, vertigini, sensazione di astenia, difficoltà respiratoria, palpitazioni. L’edizione del Time dedicò nel dicembre 2004 la copertina all’Ipertensione Arteriosa nel mondo definendola, in ragione della scarsa sintomaticità, un killer invisibile.

Quest’immagine giornalistica da film thriller ma molto aderente alla realtà si basa su alcune caratteristiche: come un killer, infatti, oltre ad essere silenziosa l’ipertensione colpisce soprattutto di notte o al risveglio, sa attendere (i danni si manifestano anche nell’arco di anni o decenni), può anche essere mascherata (almeno un 10% dei pazienti ipertesi può avere una pressione normale alla misurazione tradizionale effettuata dal medico ma valori elevati ad un monitoraggio delle 24 ore).

I fattori di rischio per ipertensione e malattie cardiovascolari sono, a parte la familiarità e le rare condizioni predisponenti su base propriamente genetica, per la maggior parte modificabili, cioè dipendenti da un corretto stile di vita. La coesistenza di più fattori di rischio, spesso associati (esempio ipertensione, ipercolesterolemia, diabete mellito, malattia renale cronica) aumenta la possibilità di incorrere, negli anni, in una malattia clinicamente manifesta. Ai fattori ormai noti, quali età, sesso (uomini > donne), fumo, sedentarietà, sovrappeso od obesità, dieta ad alto contenuto di sale, se ne sono aggiunti più o meno di recente altri meno noti, quali menopausa precoce, basso tenore socio economico, migrazione, esposizione ambientale all’inquinamento atmosferico o al rumore, disturbi del sonno, emicrania ricorrente, sindromi depressive.

Un appello da parte di uno specialista a partecipare a questa giornata
Lo slogan “Misura bene e controlla la tua pressione per vivere più a lungo” è stato negli ultimi anni il motivo conduttore della Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa. La misurazione, infatti, dev’essere eseguita correttamente – anche questo viene spiegato nei nostri open day – evitando misurazioni singole e superveloci che possono portare a diagnosi errate sia per sottostima che sovrastima dei reali valori di pressione arteriosa e con apparecchiature validate, in quanto degli oltre 4000 dispositivi disponibili sul mercato mondiale, solo 10% ha superato i protocolli di validazione concordati dalle società scientifiche (un elenco è disponibile sul sito stridebp.org).

Un appello quasi personale che mi sento di far è: diffidate delle informazioni inattendibili provenienti da fonti non verificate scientificamente, spesso presenti sul web e social media. Consultate solo siti verificati come quelli delle società scientifiche, rivolgetevi a personale sanitario qualificato e, nei casi più complessi di ipertensione, a specialisti di esperienza sull’argomento. Oggi disponiamo di strumenti diagnostici e trattamenti altamente efficaci e molti danni da ipertensione potrebbero essere evitati. Anche per questo giornate di sensibilizzazione come quella del 17 maggio sono importanti.
Federica Bandirali

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